“Qualche giorno fa è morta Cloe, una donna, una insegnante, una persona. Attaccata in primis dalle Istituzioni di questa Regione, che hanno significato l’inizio della sua esclusione sociale.” Dichiara Irene Bresciani della Rete degli Studenti Medi di Padova, “È ora di aprire gli occhi davanti alla transfobia di questo Paese, che vive all’interno delle sue istituzioni e che risuona ancora nelle nostre teste, con l’applauso dell’affossamento del DDL Zan. Si deve agire ora per fare in modo che non si ripeta più, si deve agire adesso perché un’Assessora, quella che dovrebbe occuparsi della formazione dei propri studenti, non può prendere di mira una docente in quanto transgender. Vogliamo ribadire ancora una volta che la propria identità non può e non deve compromettere la carriera, tanto meno la vita.”
“È innegabile la transfobia che pervade la nostra società e soprattutto le nostre istituzioni, per questo era necessario il presidio di oggi” Dichiara Domenico Amico, Coordinatore di Studenti Per Udu Padova, “Quello che dobbiamo fare è chiederci cosa stiamo facendo per rendere i luoghi d’istruzione pronti ad accogliere e valorizzare tutti noi, con le nostre differenze. Evidentemente non stiamo facendo abbastanza. Il rispetto delle diversità deve partire dalle scuole, dalle università, dai luoghi di lavoro, ma deve anche essere principio di chi ci rappresenta politicamente. Non possiamo tollerare gli effetti di questa cultura dell’odio, perché compromettono le nostre vite. Vogliamo leggi e rappresentanti che ci tutelino, che ci rispettino, ed è il momento di farlo, per Cloe e per tutti e tutte.”