Colorado (USA) – Sta compiendo un’impresa faraonica oltre Oceano. E’ Dorina Vaccaroni “The Eagle”, la campionessa olimpica di scherma che sfodera il fioretto solo per insegnare alla Marin International Fencing Academy a San Francisco e che ora è salita in sella alla sua bicicletta per compiere la Race Cross America RAAM, la gara di ultraciclismo più dura e lunga al mondo.
E’ partita da Oceanside in California martedì 14 giugno con l’obiettivo di pedalare per 5000km, attraversando 12 stati (California, Arizona, Utah, Colorado, Kansas, Missouri, Illinois, Indiana, Ohio, West Virginia, Pennsylvania e Maryland) terminando la gara sull’Atlantico ad Annapolis. Con circa 35.000mt D+ ha un tempo limite di appena 12 giorni per tagliare il traguardo. Una gara che solo il 50% dei partecipanti riesce a concludere.
La corsa fu organizzata per la prima volta da John Marino nel 1982 con soli quattro concorrenti: John Marino, John Howard, Michael Shermer e Lon Haldeman. La gara prese il via da Santa Monica in California per finire all’Empire State Building di New York. Vinse Lon Haldeman.
Negli anni sono state affinate le regole soprattutto nella categorizzazione dei partecipanti, ma il vincitore ufficiale è il primo concorrente in solitario che arriva al traguardo.
A differenza delle corse come il Tour de France, la RAAM non ha tappe e non c’è una distanza specificata da compiere ogni giorno. Non ci sono periodi di riposo, nemmeno per mangiare. Il tempo è calcolato dalla partenza al traguardo. Il vincitore è colui o colei che pedala il più veloce possibile facendo il minor numero di soste per riposare e rifocillarsi.
Avendo l’obbligo di pedalare quasi ininterrottamente per giorni con pochi o nessun periodo di sonno, pone questo evento nella categoria praticata dagli ultraciclisti.
Anche l’esposizione continua agli eventi esterni mette a dura prova i concorrenti e le loro squadre di assistenza.
Nessuna italiana è mai riuscita nell’impresa. Ci proverà Dorina Vaccaroni che al quinto giorno di gara sta tenendo un ritmo altissimo che la proietta a terminarla addirittura con un giorno di anticipo.
Superato il deserto dell’Arizona con temperature altissime, Vaccaroni e la sua crew, un gruppo di persone che con un camper la segue miglia dopo miglia, è arrivata alla riserva Hopi e ora si trova in Colorado.
Racconta Dorina di come si è avvicinata al ciclismo: “Avevo bisogno di cambiare e di passare da uno sport di “testa” a uno di fatica e di resistenza, insomma uno sport più aerobico. Ho cominciato ad insegnare spinning e Francesco Moser mi ha notata mentre mi allenavo e mi ha detto perché non provavo ad andare in bicicletta”.
Ora è un’atleta che in un anno percorre 50.000 km in bicicletta adorando le salite!
Si allena negli Stati Uniti, ma quando è in Italia, nel suo Veneto, la si vede sfrecciare tra il Montello e l’altopiano di Asiago, affrontando senza problemi il Passo dello Stelvio, le magnifiche Dolomiti, ma soprattutto la sua salita del cuore, lo Zoncolan.
Dell’ultracycling dice: “Si è parte di un mondo di nicchia, siamo persone che amano le grandi esperienze nella natura e che mettono al limite le proprie forze. Il senso di libertà, la possibilità di vedere tutto quello che in un tragitto in macchina sarebbe impossibile vedere. Solo andando in bici, si ha la possibilità di stare in mezzo alla natura, vedere il mare, le montagne i boschi gli animali liberi e sentirsi parte della natura stessa. Mi sono preparata tanto per questa sfida e la mia intenzione è quella di non mollare e di arrivare in tempo! A 58 anni il cassetto dei miei sogni è sempre aperto e non lo chiudo mai. Sono sempre alla ricerca di nuove sfide da fare!”
Per questa edizione della RAAM2022 Dorina Vaccaroni ha al suo fianco Nalini SpA che l’ha fornita del materiale adeguato per compiere questa grandissima impresa.
Alessandra Natali