Aumentano le segnalazioni di mobbing nel 2024. Il Punto di Ascolto registra un incremento del 22% degli utenti
Il Punto di Ascolto Antimobbing di Udine, presente in Comune a Udine con il coordinamento dell’Associazione Educaforum, ha registrato nel 2024 un significativo aumento di richieste di supporto. Questo servizio, promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia, offre gratuitamente consulenze legali, mediche e psicologiche ai cittadini che si trovano in difficoltà lavorative.
Il team di esperti è composto da un’operatrice di accoglienza, un avvocato giuslavorista, una psicologa psicoterapeuta e un medico del lavoro. Gli utenti possono accedere al servizio in presenza, telefonicamente o tramite piattaforme digitali come Skype e WhatsApp, anche in conferenza con il sindacato, garantendo anonimato e riservatezza.
L’assessora alle pari opportunità Arianna Facchini commenta così i dati: “Abbiamo la fotografia dell’utente tipo: si tratta di donne che hanno superato i 50 anni e hanno un contratto a tempo indeterminato nel settore privato. Donne che avrebbero difficoltà di ricollocamento e che probabilmente hanno più problemi a conciliare il lavoro di cura in famiglia. L’aumento continua a essere costante e questo potrebbe voler dire che più persone sono venute a conoscenza dello sportello, anche grazie alla comunicazione che abbiamo sviluppato, con il coinvolgimento ad esempio dei medici di base”
Il benessere delle condizioni di lavoro in Comune è ora delega dell’Assessore al personale Andrea Zini: “In Comune abbiamo in corso un progetto di monitoraggio del clima e del benessere organizzativo, sviluppato anche tramite questionari anonimi, che terminerà a marzo. Quando avremo i risultati potremo orientare meglio la nostra azione. Nel contempo è in corso anche una mappatura delle competenze trasversali dei dipendenti, perché crediamo che anche questo sia un elemento chiave di soddisfazione del posto di lavoro”.
“Continuiamo a diffondere le informazioni relative al lavoro che svogliamo nonostante siamo arrivati al 18esimo anno dall’istituzione del punto di ascolto anti mobbing. Per noi è necessario fare rete con tutti gli interlocutori possibile per intercettare prima possibile il disagio. Abbiamo i numeri più alti in Regione rispetto a tutti gli altri 3 punti di ascolto”: ha illustrato la coordinatrice Teresa Dennetta.
Nel corso del 2024, sono state 209 le persone che si sono rivolte al Punto di Ascolto, segnando un aumento del 22% rispetto al 2023, quando gli utenti erano stati 171. Questo dato si inserisce in un trend di crescita già osservato negli anni precedenti, con un incremento del 13% registrato nel 2023 rispetto al 2022. Tra gli utenti, 155 sono donne e 54 uomini. Si osserva un aumento dei lavoratori provenienti dal pubblico impiego, anche se la maggioranza dell’utenza proviene dal settore privato, che rappresenta il 67% del totale, in crescita rispetto al 66% del 2023.
Le donne costituiscono il 74% dell’utenza totale, una percentuale in aumento rispetto al 69% del 2023. Particolarmente colpite risultano le lavoratrici nella fascia d’età tra i 31 e i 50 anni. Si registra infatti un incremento delle vessazioni tra le donne di età compresa tra i 31 e i 40 anni (dal 67% al 75%), tra i 41 e i 50 anni (dal 70% al 71%) e sopra i 51 anni (dal 73% al 76%). Le donne sopra i 51 anni rappresentano oltre i due terzi degli utenti in quella fascia d’età e il 50% degli utenti totali.
L’analisi delle segnalazioni evidenzia un aumento delle vessazioni legate all’eccesso di controllo sul lavoro (+10%) e all’attribuzione di compiti eccessivi, principalmente da parte di superiori gerarchici. Le principali cause di disagio lavorativo segnalate includono assenze, congedi e permessi (dal 8% al 15%), richieste di straordinari e carichi di lavoro eccessivi (dal 11% al 17%) e infortuni o malattie correlate al contesto lavorativo (dal 2% al 5%). Inoltre, si registra un aumento dei contratti a tempo determinato tra gli utenti, passati dall’8% al 10%.
Le molestie e vessazioni più frequenti includono umiliazioni e critiche, eccesso di controllo sul lavoro, attribuzione di compiti esorbitanti e altre criticità come l’aggressività verbale. È inoltre emerso che il 60% dei mobber sono uomini, con un aumento rispetto al 58% del 2023. La maggior parte delle vessazioni proviene da superiori o titolari, che rappresentano il 78% dei casi, ma è in crescita anche il numero di mobber tra i colleghi parigrado, che passa dal 12% al 18%.
Si registra un incremento delle segnalazioni di violazioni di diritti, passate dal 45% al 56%, e delle discriminazioni di genere, che sono più che raddoppiate, passando dal 3% al 7%. Tra le pratiche vessatorie segnalate vi sono anche marginalizzazione dall’attività lavorativa, svuotamento delle mansioni, mancata assegnazione di compiti o inattività forzata, mancata assegnazione degli strumenti di lavoro, ripetuti trasferimenti di sede o reparto, isolamento, attribuzione di compiti dequalificanti e impedimento all’accesso a informazioni necessarie per lo svolgimento del lavoro.
Il Punto di Ascolto Antimobbing di Udine continua a offrire un supporto concreto, con consulenze disponibili in presenza, telefonicamente o via piattaforme digitali. Il servizio è attivo presso Palazzo Belgrado il lunedì e il mercoledì dalle 10 alle 18 e il giovedì dalle 10 alle 16. È possibile contattare gli operatori al numero 0432 1272071 o via e-mail all’indirizzo antimobbing.udine@gmail.com. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.antimobbingud.it.
Il servizio è garantito da professionisti esperti nel settore: la psicologa psicoterapeuta dott.ssa Gabriella Salanitro, il medico del lavoro dott. Andrea Campanile e l’avvocato giuslavorista e coordinatrice del servizio Teresa Dennetta.