UDINE, CAOS IN CARCERE: DETENUTO PRIMA SI LESIONA IL CORPO, POI DA FUOCO AL MATERASSO IN CELLA. POLIZIOTTI INTOSSICATI IN OSPEDALE
Nel carcere di Udine 173 i detenuti presenti a fronte dei circa 90 posti regolamentari: 58 gli imputati e 114 i condannati mentre gli stranieri ristretti erano 96, il 56% circa dei presenti. Da maggio ad agosto 2024, registrate 44 resistenze ed ingiurie, una protesta collettiva con battitura mentre sono stati complessivamente 14 i poliziotti feriti, uno dei quali con prognosi fino a 20 giorni
Si è vissuta una ennesima giornata di follia, ieri, nella Casa circondariale di via Spalato a Udine. “Si è vissuta una situazione tanto pericolosa quanto assurda”, sottolinea Giovanni Altomare, segretario per il Friuli-Venezia Giulia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Un detenuto tunisino, dopo essere stato salvato dagli operatori di Polizia penitenziaria, mentre cercava di autolesionarsi con una lama alla gola, ha incendiato il materasso della cella e tre poliziotti, per salvare lui e il compagno di cella e domare l’incendio, sono rimasti intossicati dal fumo, dovendo poi ricorrere alle cure del locale Pronto soccorso. Inviati con ambulanza, i colleghi sono stati visitati e poi dimessi con rispettive prognosi di 15 giorni per uno e 6 giorni caduno gli altri due. A loro esprimo la solidarietà del SAPPE ed auguriamo una pronta guarigione”.
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che esprime vicinanza e solidarietà ai colleghi intossicati, “la vicenda ripropone nuovamente le difficoltà in cui versa il sistema penitenziario nazionale. La tensione nelle carceri è palpabile ogni istante ed è grave che a pagare lo scotto siano i servitori dello Stato: è un’offesa alla Nazione, un gesto vile e da censurare in quanto commesso in stato di detenzione all’interno di un carcere mentre si è soggetto ad un’opera di risocializzazione. Uno scempio unico e senza appelli! Il grave evento critico di Udine, per altro, è solo l’ultimo di una serie di episodi che evidenziano la necessità di un intervento urgente e sistematico per migliorare le condizioni di sicurezza all’interno degli istituti penitenziari”.
Il SAPPE evidenzia che il carcere di Udine ospitava, lo scorso 31 agosto, 173 detenuti, a fronte dei circa 90 posti: 58 gli imputati e 114 i condannati mentre gli stranieri ristretti erano 96, il 56% circa dei presenti. “Dai dati forniti dal DAP, da maggio ad agosto 2024 a Udine sono stati molti gli eventi critici tra le sbarre del carcere: 44 resistenze ed ingiurie, una protesta collettiva con battitura mentre sono stati complessivamente 14 i poliziotti feriti nel corso dei varie eventi critici che si sono verificati tra le sbarre, ad uno dei quali sono stati refertati con una prognosi fino a 20 giorni”, rimarca Capece. Il segretario generale del SAPPE annuncia che “il SAPPE lancia un appello forte e chiaro alle istituzioni chiedendo l’immediato intervento del D.A.P. e del Ministero della Giustizia. Il primo sindacato della Polizia Penitenziaria sottolinea la necessità di adottare misure più severe nei confronti dei detenuti violenti reputando che soggetti come questi non meritino alcun tipo di beneficio. È necessario applicare l’art. 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario e fornire al personale strumento adeguato alla propria difesa”.