CHIES D’ALPAGO (BL) : Ok al consuntivo 2022 e all’attività della consigliera di parità . Approvata anche la convenzione con Veneto Acque per i centri ittiogenici
Chies d’Alpago – Conti in ordine, ma attenzione alla questione strade e al prelievo forzoso da parte dello Stato. Il consiglio provinciale, riunito in modalità itinerante a Chies d’Alpago, ha approvato oggi il bilancio consuntivo 2022. «Un anno che è stato tranquillo sotto il profilo economico e si è chiuso senza scossoni» ha spiegato il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Rimangono aperte alcune questioni, come il finanziamento della gestione della viabilità e il prelievo forzoso, in virtù del quale ci rimane ben poco del contributo statale».
BILANCIO 2022
Tra le voci al consuntivo 2022 spicca proprio il prelievo forzoso. Perché i trasferimenti statali per le funzioni fondamentali ammontano a 34,5 milioni di euro, ma 31,7 milioni tornano allo Stato in virtù del contributo obbligatorio da parte degli enti Provincia.
I principali investimenti hanno riguardato l’edilizia scolastica e la difesa del suolo. In particolare, sul primo fronte, la ristrutturazione del blocco laboratori/palestra dell’istituto agrario di Vellai (891mila euro), l’adeguamento sismico del Brustolon (762mila euro) e del Calvi (280mila euro), e l’efficientamento energetico dell’Ite Ipsia Santo Stefano di Cadore (127mila euro). Sul secondo fronte, lavori di somma urgenza per 1,6 milioni di euro, interventi a Livinel di Rocca Pietore (520mila euro), lavori di ripristino della sezione idraulica sul torrente Maè (384mila euro), la messa in sicurezza dell’abitato di Villaga a Feltre (225mila euro) e un consolidamento di una strada secondaria a San Pietro di Cadore (253mila euro).
Importanti i finanziamenti varati a valere sul Pnrr, per un valore complessivo di oltre 11 milioni di euro (spiccano i lavori all’Iti Segato per 5 milioni abbondanti e l’intervento di adeguamento sismico al Tiziano per quasi 4,3 milioni). Tra i contributi agli investimenti, il consuntivo 2022 sottolinea soprattutto i trasferimenti alle Unioni montane (500mila euro), i contributi alle aree interne dell’Agordino e del Comelico (902mila euro), le spese per la manutenzione delle strade per oltre 6 milioni di euro.
Al netto di spese per beni, personale e servizi, il consuntivo 2022 si è chiuso con un avanzo di amministrazione libero di circa 1,8 milioni, che saranno impiegati in gran parte per estinzione anticipata di prestiti e per la copertura dei debiti fuori bilancio.
«Ora dovremo seguire attentamente la questione delle strade, la cui gestione da anni ingessa i bilanci provinciali» ha spiegato il presidente Padrin, ricordando che l’amministrazione provinciale sta aspettando da Anas la quantificazione economica dei chilometri di strade manutentati dalla Provincia negli ultimi anni, anche a seguito di riclassificazione e ritorno sotto la proprietà statale. «Risolvere la questione strade significa liberare risorse per gli altri enti locali, in un’ottica di sinergia».
«Il nostro problema principale è proprio la viabilità. Negli ultimi anni abbiamo pagato gli oltre 110 milioni di euro che ci sono mancati dallo Stato» hanno spiegato i consiglieri Bogana e Luchetta. «L’impatto dei mancati trasferimenti – fino al 2014 arrivavano da Roma 15 milioni l’anno per le strade – è fortissimo sulle spese della Provincia. Proprio per questo, la questione va affrontata subito con Anas e anche con la Regione, per quanto riguarda la viabilità di interesse regionale».
CONSIGLIERA DI PARITÀ
Il consiglio ha preso atto anche dell’attività 2022 della consigliera di parità Flavia Monego, che ha relazionato su tutto il lavoro svolto. A partire dall’avvio di un percorso formativo per la conoscenza e la prevenzione delle molestie e delle discriminazioni delle violenze nei luoghi di lavoro, portato avanti in sinergia con le categorie sindacali. «Il percorso ha avuto una 70ina di partecipanti» ha spiegato Monego. «Inoltre, sono stati seguiti cinque casi di discriminazione, con 28 accessi complessivi allo sportello della consigliera».
Monego ha spiegato anche il lavoro in collaborazione con la Provincia per la realizzazione del convitto femminile all’istituto agrario di Vellai, al fine di cancellare la discriminazione di genere che esisteva da diverso tempo. E poi ha gettato uno sguardo sull’attività programmata per il 2023 e già avviata. «Sarà attivato un ciclo di seminari di formazione rivolti alle Rsu aziendali: è emersa la necessità di svolgere questa formazione entrando nelle aziende. Poi sto lavorando alla Certificazione sulla parità di genere, in un tavolo con le categorie datoriali. Verrà organizzato un convegno sulla discriminazione retributiva, in sinergia con Veneto Lavoro e con la consigliera regionale di parità».
Monego ha ricordato di essere stata nominata nell’ottobre 2020, e di aver seguito fin da subito, come primo caso, una lavoratrice che subiva molestie e violenze dal caporeparto in una grande azienda bellunese; l’ultima udienza del processo che vede imputato il molestatore sarà a fine maggio.
CENTRI ITTIOGENICI E SANITÀ
Il consiglio ha approvato anche una convenzione con Veneto Acque per lo sviluppo dei centri ittiogenici di Tomo (Feltre) e Bolzano Bellunese, quali strutture di assoluta eccellenza nella riproduzione di trota marmorata del ceppo Piave. L’investimento per completare e potenziare i due centri è di circa 1,5 milioni di euro, cofinanziati da Provincia, Veneto Acque e Fondi Comuni confinanti.
Durante la seduta è stata citata anche l’opportunità che la Provincia faccia sintesi delle esigenze dei territori e delle comunità locali in tema di sanità. Il presidente Padrin ha ricordato la figura della direttrice generale dell’Ulss, recentemente scomparsa. E ha condiviso con l’intero consiglio la proposta di appoggiare le azioni che saranno intraprese dalla conferenza dei sindaci per quanto riguarda i servizi sanitari e il loro presidio sul territorio.