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S.MARIA DI SALA (VE) : CONTRATTO ENEL NON RICHIESTO VIA TELEFONO, CIFRA RECORD DA PAGARE,60ENNE SALESE SI RIVOLGE AD ADICONSUM VENEZIA

Una pubblicità telefonica si trasforma in contratto. Il tutto nei mesi di passaggio dal mercato tutelato a quello libero. Un film già visto ma la vittima si è rivolta all’Adiconsum Venezia per disconoscere fattura e contratto. Protagonista un 60enne di Santa Maria di Sala, che a inizio dicembre si è vista recapitare una e-mail da Enel Energia, dovrebbe dovuto pagare 1.103,44 euro entro una decina di giorni per la fornitura elettrica. A questi si sarebbero aggiunti 1.495,69 euro per il gas, per un totale di 2.599,13 euro.

I fatti. L’uomo riceve una chiamata che pare solo essere pubblicitaria da parte della compagnia fornitrice, mentre solo dopo aver visto la bolletta, scopre di non essere stato contattato per un’offerta ma di essere passato a un altro operatore. Questo a seguito di un presunto contratto stipulato via telefono dopo aver ricevuto una e-mail con richiesta di pagamento per la fornitura di energia. Accortosi del cambio, il consumatore ha subito contattato il precedente fornitore richiedendo di poter rientrare erano già maturate le fatture per fornitura e la morosità. A questo punto, il 60enne ha chiesto l’intervento dell’Adiconsum Venezia, che ha chiesto l’annullamento del contratto; infatti, quest’ultimo è stato chiuso violando l’articolo 2 del Codice del consumo, dove si riconoscono come fondamentali il diritto a un’adeguata informazione e una corretta pubblicità, nonché la trasparenza ed equità nei rapporti. L’uomo non possedeva alcuna copia del contratto sottoscritto, per il quale avrebbe potuto esercitare il diritto al ripensamento dalla data dell’eventuale firma. Così si è rivolto all’Adiconsum perché fosse trovata una via d’uscita, arrivata attraverso una conciliazione. In pratica, essendo un contratto non richiesto, Adiconsum ha a Enel di mettere a perdita i 2.599,13 euro (di elettricità e gas) e nulla è più dovuto da parte del salese alla società di vendita. Insomma, questione chiusa, con le due parti che non hanno più nulla a pretendere. «Purtroppo – spiega la presidente di Adiconsum Venezia Jacqueline Temporin Gruer – questi casi continuano a persistere e sono tutt’altro che isolati: confermano quanto sia importante presentare i reclami. Da parte nostra, lavoriamo per trovare delle soluzioni ai contenziosi tra imprese e consumatore».

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