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VENETO : Disponibile nella Regione Veneto ” Inclisiran”, la prima terapia che riduce il colesterolo LDL con due somministrazioni l’anno

  • Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia: si registrano oltre 220.000 decessi ogni anno, ovvero 25 persone ogni ora
  • Nella Regione Veneto si registrano oltre 16.500 decessi all’anno per malattie del sistema circolatorio, che rappresentano anche la prima causa di ricovero.  
  • Il principale fattore modificabile per la riduzione del rischio cardiovascolare è la colesterolemia LDL che, soprattutto dopo un evento acuto (ictus o infarto del miocardio), deve essere adeguatamente controllato.
  • Anche nella Regione Veneto è prescrivibile inclisiran. Il farmaco di Novartis, interferendo con l’RNA messaggero, è in grado di ridurre significativamente i livelli di colesterolemia LDL con due somministrazioni l’anno

 In Veneto nel 2020 sono stati registrati oltre 16.500 decessi provocati dalle malattie cardiovascolari, in particolare infarto miocardico ed ictus cerebrale, che rappresentano il 29% del totale dei decessi1.I cittadini veneti che soffrono di dislipidemie sono oltre 800.0002 dei quali solo il 40% è trattato con terapie ipolipemizzanti e circa il 48% di questi sono pazienti a rischio cardiovascolare alto e molto alto3.

La colesterolemia LDL (LDL-C) è il principale fattore modificabile per la riduzione del rischio cardiovascolare, come dimostrato da decenni di esperienza di studi clinici che hanno inequivocabilmente evidenziato il suo ruolo causale nel determinare la malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD)4,5. L’aumento della colesterolemia LDL prolungato nel tempo, infatti, può determinare la formazione della placca ateromasica nelle arterie, aumentando così il rischio di eventi ischemici acuti, come l’infarto del miocardio e l’ictus6.

Nei pazienti che hanno superato uno di questi eventi acuti, la prevenzione cardiovascolare diventa prioritaria per ridurre il rischio di recidive ischemiche e quindi migliorare la loro qualità di vita. La corretta gestione di questi pazienti deve quindi necessariamente mirare a raggiungere i valori i di colesterolemia LDL raccomandati dalle Linee Guida congiunte della Società Europea di Cardiologia (ESC) e della Società Europea di Aterosclerosi (EAS), ovvero mantenersi costantemente inferiori a 55 mg/dl.

Raggiungere questo obiettivo in molti casi risulta essere non facile: ad esempio in Veneto circa il 62% dei pazienti non controlla adeguatamente i valori della colesterolemia LDL nonostante le terapie ipolipemizzanti convenzionali.L’armamentario terapeutico per il trattamento dell’ipercolesterolemia si è ulteriormente arricchito con inclisiran. Il farmaco di Novartis, azienda con una storia di oltre 30 anni in ambito cardiovascolare, ha ricevuto la rimborsabilità da AIFA ad ottobre 2022 ed è disponibile anche in Veneto.Questo è indicato nel trattamento di adulti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e non familiare) o dislipidemia mista (condizioni caratterizzate da alti livelli di grassi nel sangue, incluso il colesterolo) ed è prescrivibile in associazione a una statina o ad altre terapie ipolipemizzanti orali.In sintesi, lo possono ricevere i pazienti che non rispondono alla terapia tradizionale con farmaci a base di statine e di ezetimibe, o sono intolleranti agli stessi, oltre che i soggetti affetti da forme gravi di dislipidemia familiare

Si tratta inoltre della prima terapia che si basa sull’impiego della tecnologia del RNA interferente small interfering RNA – (siRNA) per la riduzione della colesterolemia LDL, e rappresenta un nuovo approccio alla gestione dei pazienti con ipercolesterolemia. Grazie al suo meccanismo d’azione, inibisce direttamente la produzione della proteina PCSK9, aumentando in questo modo la capacità del fegato di eliminare dal sangue le lipoproteine denominate LDL7. Questo meccanismo porta di conseguenza a ridurre fino al 52% i livelli della colesterolemia legata a queste lipoproteine.

Inclisiran viene somministrato ai pazienti da un operatore sanitario. Dopo la prima iniezione sottocutanea, segue la dose successiva a distanza di 3 mesi e in seguito ogni 6 mesi, per due volte all’anno. “Questa molecola è parte di una nuova generazione di farmaci progettati per affrontare direttamente le cause della malattia aterosclerotica. Il meccanismo d’azione e la somministrazione semestrale – spiega Claudio Bilato, Past President  Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) Regione Veneto e Direttore della Cardiologia degli Ospedali dell’ Ovest Vicentino – permette di ridurre i livelli di colesterolo LDL non solo in maniera efficace, ma anche sostenuta nel tempo, raggiungendo cosìun numero sempre più ampio di pazienti che corrisponde al goal terapeutico raccomandato dalle nuove linee guida ESC/EAS” Aiutare questi pazienti a raggiungere i livelli ottimali di colesterolemia LDL e mantenerli nel tempo è un obiettivo preciso per la Regione Veneto, come quello della migliore gestione territoriale della patologia cardiovascolare su base aterosclerotica. “Nei contesti delle dislipidemie, come l’ipercolesterolemia, è cruciale vigilare attentamente sui livelli di colesterolo. Si evidenzia la necessità di un approccio integrato, che coniughi l’assistenza ospedaliera con quella territoriale – continua Alberto Zambon, lipidologo, docente universitario dell’Università di Padova –  al fine di assicurare un monitoraggio costante e personalizzato in risposta alle singole esigenze dei pazienti. L’introduzione di inclisiran offre alla nostra Regione un notevole vantaggio terapeutico che si prevede semplificherà la gestione del paziente, migliorando potenzialmente l’aderenza terapeutica e di conseguenza gli esiti per i nostri pazienti”.

 

 

 

 

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