![](http://www.cafetv24.it/wp-content/uploads/2025/02/oic-nazareth-hero-780x470.jpg)
“Sul caos normativo creatosi attorno al pagamento delle rette nelle Case di riposo serve chiarezza: perché i Comuni non possono essere lasciati da soli a sostenere i costi della non autosufficienza e non possono essere neppure le famiglie, non sempre coperte dalle impegnative, a farsene carico oltremisura. Per non dimenticare le stesse Rsa, sempre più in difficoltà per l’aumento dei costi. La Regione non può più far finta di nulla”. Ad intervenire sulla vicenda è la consigliera regionale del Partito Democratico, Anna Maria Bigon.
“Non discutiamo, naturalmente, le sentenze dei giudici e l’applicazione della legge. Serve però stabilire regole chiare, trovando un punto di caduta tra le esigenze delle famiglie in difficoltà, le difficoltà economiche e di personale degli istituti per anziani, e le scarsissime risorse a disposizione degli Enti locali. Nel luglio scorso – ricorda Bigon – ho depositato una mozione in Consiglio regionale per chiedere alla Giunta di farsi parte attiva in Conferenza Stato-Regioni per trovare una via risolutiva al problema. Da troppo tempo i direttori delle case di riposo e gli amministratori lanciano l’allarme: i costi sono sempre più alti, e senza una normativa adeguata il sistema rischia di implodere”. In Veneto, il costo medio a carico delle famiglie per il soggiorno di una persona non autosufficiente, si attesta sui 2.200 euro mensili. La tariffa media per un ricovero senza impegnativa è di 87,83 euro al giorno, con prezzi che oscillano tra 71,00 e 135,20 euro, mentre con impegnativa regionale il costo medio giornaliero scende a 63,87 euro, con un range compreso tra 51,00 e 95,70 euro. Queste cifre, particolarmente elevate, pongono un peso sempre più gravoso sulle spalle degli ospiti e delle loro famiglie, costringendoli a sacrifici economici difficilmente sostenibili. ” In sintesi – conclude Bigon – chiediamo alla Regione di iniziare subito il dialogo a livello nazionale. Una cosa la Regione può farla subito: ovvero, la riforma delle Ipab e la messa a disposizione di risorse aggiuntive per le strutture, scongiurando così ulteriori aumenti delle tariffe in attesa di un quadro normativo chiarificatore”.