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BELLUNO : INDAGATO PER TRUFFA E AUTORICICLAGGIO SEQUESTRATI 100.000,00 EURO AD UN IMPRENDITORE .

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Belluno hanno dato esecuzione ad una Ordinanza di sequestro preventivo ex art.321 C.p.p. emessa dal Tribunale di Belluno, in relazione ad indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, finalizzato alla confisca “per equivalente”, per un valore complessivo di 100.000,00 euro, di disponibilità finanziarie e beni immobili intestati ad un imprenditore bellunese.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini economico-finanziarie condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Belluno nei confronti dell’indagato a seguito della denuncia di un suo parente, anziano e residente all’estero, con cui condivideva la proprietà di un fabbricato andato distrutto in un violento incendio. Nello specifico, il denunciante lamentava che l’uomo, propostosi da subito quale referente con l’assicurazione per l’ottenimento dell’indennizzo, non gli aveva mai versato, fornendo di volta in volta diverse giustificazioni, la consistente quota parte del risarcimento assicurativo.

I circostanziati accertamenti, sviluppatisi attraverso l’assunzione di informazioni testimoniali, acquisizioni documentali ed analisi approfondita dei rapporti bancari riconducibili all’indagato, hanno permesso di appurare che, in relazione all’istruzione della pratica di risarcimento prodotta all’assicurazione, l’uomo avrebbe posto in essere una truffa mediante una serie di artifizi e raggiri nei confronti del parente, che hanno indotto l’assicurazione ad effettuare il bonifico d’indennizzo su un conto corrente nella sua disponibilità. Successivamente, ricevuto il premio assicurativo, ha reinvestito il denaro disponendo versamenti a favore di altre attività economiche ed imprenditoriali, ostacolando l’identificazione della provenienza delittuosa delle somme ed incappando, in tal modo, nell’illecita condotta di auto riciclaggio essendo egli anche l’autore del delitto presupposto di truffa.

Le Fiamme Gialle, per recuperare le risorse sottratte, si sono avvalse del sequestro “per equivalente”, misura cautelare che ha “congelato” mediante sequestro, per la successiva confisca, disponibilità finanziarie e beni nella disponibilità dell’indagato in misura corrispondente all’ammontare di quanto illecitamente sottratto al parente.

 

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