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PADOVA : All’Università un minuto di rumore a un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin

La mattina dell’11 novembre si è tenuto un momento in ricordo di Giulia Cecchettin, nel cortile del dipartimento di ingegneria dove Giulia studiava. Tantissimi gli studenti presenti, tra cui i rappresentanti dell’Udu. Giada Aureli, rappresentante di ingegneria, dichiara nel suo intervento al microfono che “Giulia è una delle troppe vittime di un sistema patriarcale, ma il suo nome non deve essere dimenticato. Non è solo il ricordo che ci rende giustizia, ma la consapevolezza che quella violenza non è un incidente”.

Alla fine del suo  discorso, l’ultimo in programma, gli studenti hanno fatto partire il minuto di rumore, che tante volte abbiamo sentito un anno fa. Giada Aureli, che l’ha lanciato dal microfono in chiusura del suo intervento, aggiunge: “Ad un anno dal femminicidio di Giulia, riunirci per condividere un momento che ha colpito fortemente tutti noi studenti, risulta fondamentale. Un anno fa ci si era promessi che Giulia doveva essere l’ultima, ma ciò non è stato. Come un anno fa, quindi, nel cortile del DEI vogliamo continuare a portare avanti il ricordo di Giulia Cecchettin e di quei giorni, perché non possiamo più essere statistiche da raccontare in un rapporto; non siamo solo vittime di un uomo che ci uccide, ma di un sistema patriarcale che glielo consente. La necessità di una seria educazione alla sessualità e all’affettività sono le basi che un’istituzione pubblica come l’università deve porsi per contrastare la violenza di genere e le dinamiche patriarcali. Per questi motivi abbiamo fatto un minuto di rumore, perché il silenzio non può continuare mentre ogni giorno tantissime donne sono vittime di violenze”.

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