Uncategorized

VICENZA : Appuntamenti di domenica 14 maggio del New Conversations – Vicenza Jazz

Domenica 14 maggio il festival New Conversations – Vicenza Jazz animerà l’intera città dal pomeriggio a tarda notte con concerti e performance, anche con street bands itineranti per le vie del centro. Momento centrale della giornata è il debutto al Teatro Olimpico di Vicenza (ore 21) delle sorelle Katia e Marielle Labèque grazie alla collaborazione con la Società del Quartetto. Metà francesi, metà italiane, le “cattive ragazze” del pianoforte possiedono un repertorio che spazia dal barocco al rock, con frequenti incursioni nel jazz. In programma gli amatissimi francesi Debussy (Épigraphes antiques) e Ravel (Ma mère l’oye), l’ultimo Schubert e le Songs da West Side Story di Bernstein. Tra gli altri numerosi appuntamenti spiccano la performance “PianoSoloCorpoSolo” con il pianista Simone Graziano e la danzatrice Claudia Caldarano (Pinacoteca Civica, Palazzo Chiericati, ore 18) e il concerto del Jazz Café Trivellato nel Giardino del Teatro Astra (ore 22:15) con il trio Mali Blues (Dimitri Grechi Espinoza al sax tenore, Gabrio Baldacci alla chitarra baritono e Andrea Beninati a batteria e violoncello). Nella scaletta domenicale anche la pièce “La signorina Margherita” di Roberto Athayde con Anna Zago (AB23, ore 21:30).

Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2023 è promosso dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz, con AGSM AIM come sponsor principale e Acqua Recoaro come sponsor tecnico.

Considerate dal New York Times e da gran parte della critica “il miglior duo pianistico del panorama internazionale”, Katia e Marielle Labèque suonano assieme da quando avevano rispettivamente cinque e tre anni grazie agli insegnamenti impartiti dalla madre, Ada Cecchi, raffinata pianista originaria di Torre del Lago.

In cinquant’anni di attività concertistica il duo si è esibito ovunque, esplorando l’intero repertorio per due pianoforti da Bach agli autori contemporanei. Il segreto di una simbiosi pressoché unica nel panorama musicale internazionale sta forse nel fatto che le due sorelle sono come il giorno e la notte: la maggiore è tutta dinamismo ed esuberanza, mentre la più giovane è riflessiva e romantica.

Le “sorelle terribili” hanno inciso una sessantina di dischi, hanno suonato nei più importanti teatri e con le più rinomate orchestre del mondo (dai Berliner alla Gewandhaus, dalla New York Philharmonic alla Concertgebouworkest) dirette da personaggi come Mehta, Dudamel, Ozawa, Pappano, Prêtre e Rattle. Senza contare il rapporto molto stretto con compositori come Berio, Ligeti, Messiaen, Boulez e con artisti del calibro di Sting, Chick Corea, Miles Davis, Herbie Hancock e Madonna.

Il variegato programma proposto da Katia e Marielle per il loro debutto sulla scena vicentina comprende le Six épigraphes antiques di Claude Debussy, pezzi dalla sonorità sospesa datati 1914, la Fantasia in Fa minore Op. 103 di un maturo Franz Schubert e la versione originale della suite Ma mére l’oye di Ravel, ispirata a un libro per l’infanzia. In chiusura, un’incursione nella sofisticata scrittura di Leonard Bernstein con una trascrizione per due pianoforti dei più noti motivi del musical West Side Story.

Dimitri Grechi Espinoza e Gabrio Baldacci fanno tesoro degli oltre venti anni di attività della band Dinamitri Jazz Folklore. La cifra stilistica di quella formazione, un incessante lavoro sulle radici africane del blues, si fa ora più variegata grazie all’inserimento del polistrumentista Andrea Beninati. Con Mali Blues, la ricerca sonora si apre ai territori desertici e ai ritmi circolari. In particolare, l’esperienza di Espinoza con musicisti tuareg, berberi (tra i quali i Tartit e Bombino) e maliani (come Samba Touré e Afel Bocoum) fa sì che il trio funzioni come una piattaforma pronta ad accogliere innesti da culture ‘altre’ sia a livello compositivo che nelle occasioni live.

“Piano Solo Corpo Solo” è una performance/concerto profondamente legata al nostro tempo. Un tempo di negazione del ‘fuori’ e del contatto, di violazione del corpo e della libertà, di isolamento e confusione. Simone Graziano e Claudia Caldarano partono da questi presupposti per cercare una connessione intima e profonda con se stessi e con gli altri. Il suono e il movimento sono emotività, tattilità, visione; sono l’espressione di moti interiori che cercano di liberarsi.

“Piano Solo Corpo Solo” è il risultato delle ricerche di due solitudini: Piano Solo (i brani per pianoforte preparato composti e suonati dal vivo da Simone Graziano, tratti dal suo album Embracing the Future) e Corpo Solo (la composizione coreografica di Claudia Caldarano).

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button