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DIFFERENTI REGOLE IN AMBITO SCOLASTICO PER I NON VACCINATI? 346 GENITORI SCRIVONO AL PRESIDENTE MASSIMILIANO FEDRIGA, ALL’ASSESSORE ALESSIA ROSOLEN E AL GARANTE DEI DIRITTI ALLA PERSONA PAOLO PITTARO. “SIAMO TUTTI UGUALI”.

L'iniziativa è partita da una mamma, S.G., arrabbiata per le differenti regole riservate a scuola ai bambini non vaccinati

“Tutela dei diritti dei minori, accesso al diritto allo studio, accesso alle attività sportive, ludiche, culturali, modalità di accesso ai Nidi ed alle Scuole dell’Infanzia e discriminazioni in ambito scolastico”. E’ questo l’oggetto della lettera firmata da 346 genitori e inviata all’assessore regionale all’istruzione Alessia Rosolen, al presidente della regione Massimiliano Fedriga e al garante dei diritti alla persona Paolo Pittaro. Lo scopo è superare ogni differenza di regole riservate ai bambini e ai ragazzi non vaccinati in ambito scolastico e sportivo.

L’iniziativa è partita da una mamma, S. G., arrabbiata per le differenze di regole riservate a scuola ai suoi figli non vaccinati. “Era già da agosto che non vivevo tranquilla. I mesi di ottobre, novembre e dicembre sono stati molto duri” – racconta S. G. -. “Quando poi il 7 febbraio ho ricevuto dalla scuola le nuove misure da applicare in ambito scolastico in presenza di casi di positività, non c’ho più visto più dalla rabbia, perché le discriminazioni non riguardavano solo me, ma includevano anche i miei figli”. La giovane mamma ha quindi contattato alcuni genitori proponendo loro di scrivere la lettera. “E’ scritta con semplicità per essere più diretta possibile. Sono mamme e papà che portando in evidenza una situazione inaccettabile. Abbiamo raccolto 346 firme in 20 giorni. Per qualcuno possono sembrare poche ma in realtà sono molto contenta”.

Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera:

“Siamo un gruppo di persone, uomini e donne, alcuni si conoscono, altri no, altri ancora sono amici, apparentemente niente ci accomuna, se non il sentimento che proviamo da un bel po’ e che non riusciamo più a contenere, questo sentimento oggi ci spinge ad unirci. Nelle ultime settimane si è parlato di giorni della memoria, della giornata dei calzini spajati, tra l’altro quest’ultima iniziativa nata proprio qui in Friuli Venezia Giulia; il filo che lega tutto questo è che in ogni caso, in ogni luogo SIAMO TUTTI UGUALI. Belle parole, belle iniziative, ma nella vita quotidiana non è così. Negli ultimi mesi per molti è stato difficile, molto difficile: è stato negato il lavoro a certe categorie perché nella libertà più assoluta hanno fatto una scelta che riguarda la loro salute; altri hanno e stanno tutt’ora pagando per andare al lavoro, per dimostrare di essere sani; a qualcuno viene impedito di prendere l’autobus; qualcun altro non può andare a ritirare la pensione in posta, andare in banca per gestire i propri soldi. In questi mesi abbiamo vissuto con un nodo alla gola, con rabbia per non poter svolgere attività essenziali, con tristezza, con la sensazione di essere considerati diversi. Il fatto è che gli adulti hanno le spalle larghe, un adulto ha una certa esperienza per affrontare determinate situazioni, chi più chi meno. Oggi siamo andati oltre però, il governo emana ogni settimana un decreto nuovo, sempre più restrittivo, sempre più discriminatorio, a tal punto da arrivare ai bambini.

Art. 3 della Costituzione italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Art. 34 della Costituzione italiana: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.”

L’istruzione è una base fondamentale per creare il futuro, va garantita a tutti. Lo stato italiano non si assume la responsabilità creando un obbligo vaccinale contro il Covid per l’intera popolazione, si nasconde dietro ad un dito, creando leggi che mettono in difficoltà genitori, insegnanti e studenti, sperando che stringendo sempre di più la corda la gente vada a vaccinarsi; garantendo l’istruzione in presenza solo ai bambini vaccinati. Gli altri bambini e ragazzi li lasciate a casa, in didattica digitale integrata. Non sono più sufficienti le regole già in atto, che toglie loro il contatto fisico, l’abbracciarsi, darsi il cinque, toglie loro lo sport di gruppo, mantenere costantemente dalle 5 alle 8 ore al giorno la mascherina, disinfettarsi le mani; tutto questo non basta più. Se non vaccinati devono stare a casa. Dopo due anni di pandemia, dopo aver già perso un sacco di ore in presenza a scuola, ore che non verranno MAI PIU’ restituite, chi non è vaccinato nel caso di 5 casi positivi all’interno della classe, sta a casa. A questi bambini, a questi ragazzi non verrà MAI ridato quello che hanno perso dal 2020 ad oggi, MAI. Cosa insegniamo a loro con queste leggi? Come possiamo spiegare ai nostri figli che loro NON possono entrare a scuola perché non sono vaccinati? Quando fino adesso hanno rispettato tutte le regole che gli sono state imposte! Avete creato cittadini di seria a e cittadini di serie b, nonostante TUTTI abbiano rispettato le leggi in vigore. Ci avete chiesto molti sacrifici, vi abbiamo assecondato, seppur non condividendo sempre le vostre decisioni, oggi state chiedendo ulteriori rinunce ai nostri figli; queste privazioni e differenze non saranno più accettate da noi, non saranno condivise e non abbiamo nessuna intenzione di mettere in atto. Non vi daremo l’opportunità di rendere i nostri figli inferiori ad altri, a causa delle scelte che noi genitori abbiano maturato, tra l’altro non con leggerezza e considerato che non esiste obbligo vaccinale. Adesso basta, non terremo più la testa bassa. Dopo due anni non è più possibile accettare discriminazioni! Nella speranza che le nostri voci trovino spazio nelle vostre coscienze, vi invitiamo a riflettere, a porgere maggiore attenzione ai bambini e ai ragazzi, il nostro futuro. Tutti dovremmo impegnarci per crescere persone migliori”.

I genitori firmatari della lettera comunicano inoltre che “il momento storico che stiamo attraversando ci mette davanti alle tante criticità e incertezze del nostro futuro e soprattutto dei nostri figli. A tal proposito ci sentiamo in dovere di rappresentare una parte importante di genitori che sono contrari alla DAD differenziata; quest’ultima la riteniamo un ulteriore discriminazione nei confronti di molti bambini che per vari motivi non hanno aderito alla campagna vaccinale. L’ignoranza talvolta si trasforma in bullismo, le vittime sono sempre i bambini e la loro sensibilità. Ci appelliamo al vostro buon senso in quanto anche voi genitori e vi chiediamo di dare un forte segnale, mettendo fine a queste discriminazioni”.

La lettera è già stata inviata ai destinatari. L’obiettivo, come sottolinea S.G., è che “venga tolta ogni discriminazione tra i ragazzi in ambito scolastico e sportivo”.”Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in questa iniziativa e hanno firmato condividendo il nostro pensiero” – conclude S.G. -. “E’ sempre bello incontrare visi con sguardi buoni e sinceri. In mezzo a queste persone mi sono ricaricata, perché il bene non è stato perso. La società ci ha portato ad essere individualisti e questi due anni di pandemia hanno alimentato e ancora di più questo aspetto. In mezzo a queste persone non mi sono sentita sola, spero che valga lo stesso per loro”.

 

M.T.

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