“Caso benzina”: caro carburanti e prezzi impazziti tra allarme e richieste di intervento
Caro carburanti e prezzi impazziti stanno continuando ad avere effetti negativi sulla tenuta del tessuto economico e produttivo con ricadute trasversali che inficiano la ripresa.
Intanto da diverse parti si alza un vero e proprio grido d’allarme e la richiesta di intervento da parte del governo per abbassare i prezzi sospendere le accise e come nell’appello dello stesso presidente di Automobile Club di Padova, Luigino Baldan.
Una situazione esasperata anche dal conflitto in Ucraina ma anche da speculazioni in quello che giorno dopo giorno si afferma come il “caso benzina” e proprio sul tema si è anche pronunciato il ministro alla transizione ecologica Cingolani definendo gli aumenti immotivati e come una truffa colossale.
Nel frattempo le tensioni dovute ai rincari si ripercuotono su diversi aspetti del quotidiano con la corsa alle pompe di benzina piú economiche muniti di taniche, e con supermercati sempre piú vuoti a causa anche dei trasporti messi in difficoltà dal caro gasolio.
È così che anche sempre piú città cercano di diminuire i costi con lampioni spenti di notte.
Su questo versante, il timore di crash del sistema si fa sempre piú nitido all’ombra dell’esponenziale aumento dei prezzi e dell’inflazione che determinano uno stato di crisi sempre piú radicato e trasversale e come nelle parole dello stesso presidente di Coldiretti Padova – Massimo Bressan nel denunciare l’impennata dei prezzi delle materie prime.
Sul tema caro gasolio, è sempre di questi giorni il fatto di cronaca che ha visto come protagonista il gestore di un distributore di carburante in via Europa a Montecchio Maggiore, multato per aver venduto gasolio ad un prezzo superiore rispetto quello esposto e pari a 2,75 euro al litro approfittando della distrazione dei suoi clienti.
Il perpetuarsi della truffa è stato sventato grazie all’intervento della polizia locale dei Castelli.
L’uomo, un pakistano di 39 anni, è stato così sanzionato ai sensi del codice di tutela dei consumatori e dovrà pagare 1032 euro.
L’importo potrebbe però lievitare fino a 25 mila euro a discrezione dell’autorità competente.
La polizia locale sta infatti verificando l’eventuale ipotesi di violazione per tentata truffa.
Di Eleonora Passarella