Emergenza psicologica, un convegno sulle unità funzionali di psicologia clinica nelle aziende sanitarie
A seguito del decreto legge governativo che ne consiglia l’attivazione e in vista dell’emanazione degli atti aziendali per le Asl del Fvg, gli psicologi si riuniscono per proporre una riflessione alla politica regionale, alle singole aziende sanitarie e ai colleghi
Durante la pandemia è stato emanato il decreto legge 176 del 2020, che all’articolo 20 bis dice che lo Stato, per far fronte a eventi drammatici come questo e garantire le attività previste dai livelli essenziali di assistenza (Lea), suggerisce alle regioni che le Aziende Sanitarie possano organizzare le attività degli psicologi in un’unica funzione aziendale e quindi attivare unità funzionali di psicologia. Queste unità avrebbero il compito di coordinare tutti gli psicologi presenti all’interno delle aziende sanitarie, nel tentativo di fornire all’utenza risposte unificate, più efficaci, efficienti e distribuite sul territorio, che possano permettere il contenimento delle liste d’attesa. La disposizione è già stata recepita in alcune realtà, come la provincia autonoma di Trento e la regione Piemonte, mentre in altre, come il Friuli Venezia Giulia, il confronto è ancora aperto. S’inserisce in questo contesto il convegno “Modelli organizzativi delle unità funzionali di psicologia clinica”, organizzato dall’Ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia per affrontare al meglio la questione. In programma per venerdì 27 maggio all’Hotel Greif di Lignano Sabbiadoro, il convegno vuole proporre alla politica regionale e agli psicologi una riflessione sui modelli organizzativi presenti in diverse parti d’Italia e sulle modalità di calcolo di fabbisogno del personale. “Con l’emergenza pandemica è emerso un disagio psicologico crescente, in particolare da parte degli adolescenti”, commenta Ivan Iacob, responsabile scientifico del convegno. “Attualmente siamo nella fase in cui le aziende sanitarie della Regione stanno ancora definendo i propri atti aziendali. E’ un’opportunità unica per interrogarsi sul tema e costruire proposte ad hoc per il territorio, che potrebbero essere avviate ex novo”, dice Iacob. “La necessità di creare unità funzionali di psicologia per coordinare le risposte sul territorio è diventata ancora più pressante a seguito dell’istituzione, con il decreto ministeriale 71 del 2022, delle “Case della salute”, un nuovo modello sanitario da sviluppare sul territorio in cui si possa prevedere anche la figura dello psicologo delle cure primarie, che si affiancherà al medico di medicina generale”, evidenzia Iacob. Un’organizzazione di questo tipo sarebbe vantaggiosa per l’utenza, perché consentirebbe di partire da uno screening delle necessità individuali in modo da fornire al singolo una risposta più precisa e immediata, evitando di rimbalzare le persone da un servizio all’altro, accorciando le liste d’attesa, omogeneizzando i servizi presenti sui diversi territori ed eliminando i doppioni. Anche la sanità pubblica ne trarrebbe vantaggio, in termini di risparmio di risorse e ottimizzazione della spesa. “Nel convegno presenteremo alcune eccellenze in materia, con gli esempi della provincia autonoma di Trento e del Piemonte, e discuteremo di come possano venire strutturate le unità funzionali di psicologia clinica. E’ un opportunità unica in Italia per pensare a un modello da mettere in piedi da zero per rispondere al meglio alle necessità specifiche di chi vive in questo territorio”. “Nell’azienda sanitaria udinese la presenza di unità funzionali di psicologia clinica potrebbe essere già prevista nell’atto aziendale e finora nell’interlocuzione con la Regione e le aziende sanitarie abbiamo ricevuto numerosi segnali che ci fanno ben sperare sul recepimento del decreto 176 del 2020 – commenta Roberto Calvani, presidente dell’Ordine degli psicologi del Fvg -. Presto usciranno gli atti aziendali: contiamo con questo convegno di fornire il nostro contributo concreto al dibattito in corso”.
Durante il convegno si parlerà anche delle modalità di calcolo del fabbisogno di personale nella sanità pubblica: negli anni non si è mai sviluppato uno standard per definirlo in base al numero di abitanti o alla tipologia di patologia. Comprendere quale sia il fabbisogno consentirebbe di comprendere, per esempio, in quali aree vi sia una sovrabbondanza di psicologi e quali invece ne soffrano la mancanza. In Friuli Venezia Giulia ci sono 9 psicologi ogni 100mila abitanti, una media inferiore a quella italiana, di 11 ogni 100mila, e di molto più bassa rispetto alla media dei paesi europei con un Pil simile a quello italiano, che si attesta sui 25 psicologi ogni 100mila abitanti.