BELLUNOVENETO

L’Associazione Bellunesi nel Mondo piange la scomparsa di don Mario Carlin. De Bona: «Gli saremo sempre debitori. È stato il fondatore della nostra Associazione»

L’Associazione Bellunesi nel Mondo rimane orfana del suo fondatore. Questa notte è venuto a mancare, serenamente, don Mario Carlin. Lo scorso 8 marzo aveva tagliato il traguardo dei cento anni di un’esistenza spesa a vario titolo al servizio della Chiesa di Belluno-Feltre.
Nato a Sedico nel 1922, è stato per 27 anni canonico penitenziere della Cattedrale di S. Martino, ma prima ancora ha svolto l’incarico pastorale nelle parrocchie di Fortogna, San Pietro di Cadore, Gron, Limana e Paderno di S. Gregorio nelle Alpi, nonché Delegato per l’Emigrazione e per la Vita consacrata, assistente di vari gruppi di spiritualità, tra i quali il Movimento diocesano monfortiano, e direttore per ben ventinove anni, dal primo numero del 1994, della rivista “Humilitas papa Luciani”, organo dell’omonimo Centro di spiritualità di Col Cumano.
E di don Mario va sottolineata l’intensa attività che egli ha sempre svolto a favore dell’Associazione Bellunesi nel Mondo. In un incontro nella nostra sede, svoltosi nel 2016 per il mezzo secolo dell’ABM, egli ricordò così i primordi della nostra avventura nel mondo dell’emigrazione: «Era il mese di gennaio del 1966 quando fondammo l’allora Associazione Emigranti Bellunesi. Una realtà che doveva nascere per morire presto. Il raggiungimento del nostro 50° anniversario ci fa invece capire che il suo destino era un altro. L’Abm è ormai un elemento costituente della vita sociale della nostra comunità ed è in continua crescita».
«Di quella piccola pattuglia di “visionari” che credettero nella nostra avventura a metà degli Anni Sessanta – le parole del presidente Abm Oscar De Bona – don Mario è rimasto testimone lucido e tenace, tale quale lo fu rivestendo, fra l’altro, l’incarico di vice direttore della rivista “Bellunesi nel mondo” per parecchi anni. Incarico nel quale egli riversava continuamente il frutto della sua esperienza di “cercatore” instancabile di bellunesi emigrati in vari Paesi europei nel corso di lunghi ed estenuanti viaggi da una città all’altra. In ciò rivestendo anche il ruolo di autentico “pioniere” al fianco di dirigenti laici che hanno “attraversato” la storia dell’Abm per parecchi decenni».
Tra le sue realizzazioni editoriali, poi, vanno ricordati il libro dei vent’anni dell’Abm, redatto a quattro mani con il direttore del mensile “Bellunesi nel mondo”, Dino Bridda, e una toccante biografia di Angelina Zampieri, giovanissima vittima di brutale assassinio ed oggi candidata alla canonizzazione.
Inoltre migliaia di articoli dovuti a una penna felice e a una ammirevole preparazione culturale.
«Gli saremo sempre debitori – conclude De Bona – È stato il fondatore della nostra Associazione e ha sempre portato un grande entusiasmo e l’orgoglio di essere bellunese… anche nel più sperduto angolo di questo globo».
A ricordarlo anche il presidente onorario Gioachino Bratti: «Avevo un rapporto molto intimo con don Mario, anche perché l’ho conosciuto molto prima del mio ingresso in Abm, quando era prima cappellano a Longarone e poi parroco di Fortogna. Una persona dalla grande spiritualità, severa e precisa».
Gli fa eco il presidente onorario Maurizio Paniz: «Don Mario ha contribuito ha fondare quel legame che ha unito migliaia di bellunesi all’epoca sparsi e abbandonati nel mondo, ridando loro la speranza di rivedere la terra natale e di sentirsi importanti per l’esempio  dato con la loro laboriosità e l’impegno della fatica quotidiana all’estero». I funerali saranno celebrati lunedì 7 novembre, alle ore 15.00, nella Cattedrale di Belluno. L’Associazione Bellunesi nel Mondo, oltre a garantire la presenza con il proprio gonfalone, trasmetterà la diretta della cerimonia funebre sul canale YouTube e sulla pagina Facebook Abm.

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