TREVISO: SEQUESTRATA A TREVISO UNA BENTLEY DA 250.000 EURO, IMPORTATA IN CONTRABBANDO DA ANDORRA VENETO
Si tratta di una “Bentley Continental Gran Turismo”, del valore commerciale di circa 250.000 euro, alla cui guida è stata trovata una donna residente in provincia di Treviso.
A consentire gli accertamenti culminati nel sequestro cautelare, convalidato dal locale Tribunale, anche in sede di riesame, è stata una segnalazione della Polizia Stradale di Treviso che, nel corso di un posto di controllo attivato sulla strada statale “Treviso Mare”, ha fermato l’auto di lusso, sanzionando la conducente perché, sebbene residente in Italia da più di 60 giorni, era alla guida del veicolo immatricolato all’estero.I successivi accertamenti doganali, condotti dai finanzieri del Gruppo di Treviso, hanno consentito di accertare che la temporanea importazione del veicolo dal Paese extra U.E. al territorio italiano non era stata autorizzata, e pertanto la donna è stata denunciata per il reato di contrabbando, che per casi del genere prevede una sanzione da due a dieci volte i diritti di confine evasi, oltre alla confisca dell’autovettura.
A nulla sono valse le giustificazioni della conducente, che ha dichiarato di essere stata costretta a utilizzare il veicolo di lusso per partecipare a un importante evento sportivo, in quanto la propria autovettura era incidentata: con la collaborazione della Polizia Locale di Treviso e dal monitoraggio del sistema di videosorveglianza cittadino, è stato infatti appurato che la Bentley è transitata in diverse occasioni nel territorio provinciale, anche nei giorni antecedenti la manifestazione a cui la donna avrebbe dovuto partecipare. Dalla banca dati dei sinistri stradali, peraltro, è emerso che l’incidente all’autovettura personale della donna era avvenuto ben due mesi prima rispetto al fermo dell’autovettura di lusso.
L’intervento della Guardia di Finanza di Treviso, che si è avvalsa anche della collaborazione del locale Ufficio delle Dogane, ha perseguito dunque l’obiettivo di tutelare gli interessi dell’Erario, consentendo il recupero a tassazione dei dazi doganali non versati, oltre che il sequestro del mezzo, formalmente immatricolato nel Principato di Andorra ma regolarmente utilizzato in Italia, in vista della confisca definitiva al termine del procedimento penale e dunque della sua acquisizione al patrimonio dello Stato.