“L’istituzione di una Giornata Ecologica Regionale non può diventare la foglia di fico dietro cui nascondere le gravissime questioni ambientali del nostro Veneto: penso alla vicenda Pfas, all’inquinamento atmosferico e al consumo di suolo da record. Sono questioni di attualità estrema, molto sentite soprattutto dai giovani. La sfida che ci pone il cambiamento climatico dovrebbe essere affrontata con grande senso di responsabilità da parte di chi governa la Regione da decenni, lasciando da parte le casacche di partito e mettendo un orecchio a terra. Dalla maggioranza di Zaia mi sarei aspettata la capacità di ascoltare e valorizzare anche il contributo delle opposizioni. La Giornata ecologica regionale avrebbe dovuto essere istituita all’unanimità, così invece rischia di trasformarsi in una bandierina da sventolare alle prossime elezioni”. Così la consigliera regionale Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Ferro Fini.
“Le proposte per migliorare il testo di legge non mancavano. Ho chiesto ad esempio di favorire il coinvolgimento di comitati e associazioni locali, senza limitarsi a quelle riconosciute dal ministero dell’Ambiente. Oppure di prevedere delle iniziative di sensibilizzazione anche nelle scuole superiori, di istituire dei corsi di formazione per i volontari che operano nei parchi pubblici e di tutelarne la privacy eliminando l’assurdo obbligo di pubblicarne la lista dei nominativi, – spiega la consigliera regionale -. Infine, ho proposto un emendamento per far sì che la Giornata possa essere dedicata alla riflessione sulle catastrofi causate dall’uomo, che in Veneto purtroppo non sono mancate: penso alla strage del Vajont, di cui ricorre quest’anno il 60esimo anniversario, all’inquinamento da Pfas e dei corsi d’acqua, all’alluvione del Polesine, alla tempesta Vaia e alle discariche abusive che continuamente si scoprono all’interno dei capannoni abbandonati. L’obiettivo di una Giornata ecologica regionale è quello di ricordare i drammi vissuti dal nostro territorio e diffondere la consapevolezza necessaria per evitare che si ripetano in futuro”, conclude Baldin.
