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VENEZIA : Sanità/Sociale. Ostanel sulle carenze personale, interrogazione per sapere quali sono i numeri attuali e nei prossimi 10 anni. Serve intervento strutturale per percorsi di formazione.

«La penuria del personale nelle case di riposo, in modo particolare degli Oss, contiene al suo interno i prodromi di tre questioni epocali, su cui la Regione appare ancora in ritardo: l’inverno demografico, l’inarrestabile invecchiamento della popolazione – quindi i problemi legati a previdenza e assistenza – e il ricorso all’immigrazione qualificata. Chiedo quindi a Zaia e Lanzarin di sapere, in merito alla carenza attuale, quali sono i numeri aggiornati di medici, infermieri e OSS nelle nostre strutture sanitarie, di assistenza e di cura, pubbliche e private. Le cifre attuali e quelle previste nell’arco dei prossimi 10 anni». Lo dice Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo, che oggi ha depositato in Regione un’interrogazione dal titolo: “Quanto personale manca nelle strutture sanitarie venete e cosa sta facendo la Regione per garantire un adeguato apporto di personale per i prossimi anni?”.

«La popolazione veneta invecchierà, come e più che nel resto d’Italia,a giudicare dalle statistiche. Ci saranno – aggiunge Ostanel – sempre più pensionati che non lavoratori attivi, le persone anziane diventeranno una componente sempre maggiore della nostra società, le Rsa diventeranno il fronte principale di questo nuovo assetto. Ma se, come dice il Presidente veneto di URIPA – l’unione delle case di riposo – la carenza di professionalità si sta facendo stringente, e anche i percorsi di formazione per la figura del cosiddetto “super-OSS” o “infermierino” non bastano alle necessità, come potremo fornire un servizio adeguato ai nostri anziani, che saranno in numero sempre maggiore e di età media più elevata, con tutte le problematiche assistenziali che questo comporta?».

«Poi c’è il tema del ricorso alla ricerca di personale qualificato all’estero. Se già adesso colmiamo i vuoti in organico con l’arrivo di infermieri stranieri arrivati dal Sud America, dall’Albania, dal Nord Africa, è evidente la carenza dei percorsi di formazione specifici nei nostri ambiti scolastici e universitari. Serviranno sempre più infermieri, sempre più Oss, ma avremo sempre meno iscritti nelle nostre scuole. La Regione – dice la politica padovana – dovrebbe effettuare ragionamenti pragmatici, guardando alla realtà dei fatti, ai report degli statistici sociali. La crisi demografica in corso, con una popolazione che invecchia e sempre meno giovani in grado di ricoprire mansioni in ambito sanitario, ci mette di fronte alla necessità di rafforzare ampiamente la proposta e l’appeal dei percorsi per le professionalità necessarie nelle Rsa, altrimenti cosa faremo tra dieci anni, quando i numeri saranno acuti e le lamentele delle famiglie insostenibili?».

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