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RAI : Le nomine per la direzione dei canali Rai Radio .Contestato perche’ vecchio il metodo usato da TER l’indagine d’ascolto.

Per i canali radio, a capo di Radio2 va Simona Sala e Marco Lanzarone assume la responsabilità della nuova Direzione Radio digitali specializzate e podcast . Infine, Monica Maggioni si insedia alla Direzione Editoriale per l’Offerta informativa. Francesco Pionati è invece il nuovo direttore di Radio1 e del Giornale Radio mentre a Rai Radio3 resta confermato Andrea Montanari. Rispetto alle altre nomine, nella nota ufficiale leggiamo :

“Per quanto riguarda le Testate giornalistiche Gian Marco Chiocci sarà il nuovo direttore del Tg1; al Tg2 va Antonio Preziosi, che lascia Rai Parlamento, dove si insedia Giuseppe Carboni; a guidare il Giornale Radio e Radio1 arriva Francesco Pionati, mentre Jacopo Volpi diventa Direttore di Raisport e del relativo Genere.

Per i generi Stefano Coletta lascia l’Intrattenimento Prime Time a Marcello Ciannamea e ne prende il posto alla Distribuzione. Angelo Mellone dirigerà l’Intrattenimento Day Time,  Paolo Corsini l’Approfondimento; Adriano De Maio guiderà Cinema e serie Tv, Maurizio Imbriale dirigerà Contenuti Digitali”.

Roberto Sergio: “Rai dal 2024 uscirà da TER”

L’ad della Rai, Roberto Sergio, secondo quanto apprende LaPresse, nel suo discorso durante il Cda odierno nel corso del quale sono stati nominati i nuovi responsabili di testate e generi si è espresso per quanto riguarda la posizione della Rai rispetto alle indagini d’ascolto della radio:Dal 1 gennaio 2024 Rai uscirà dal tavolo Ter (Tavolo editori radio). Ho dato mandato all’Amministratore Delegato di Rai Pubblicità di avviare un confronto, con gli editori nazionali radiofonici, finalizzato alla adozione del modello JIC – Joint Industry Committee, in conformità agli indirizzi Agcom, al fine di garantire una effettiva rappresentatività dell’intero settore di riferimento, includendovi tra le componenti del mercato anche quella pubblicitaria: Upa e Una in rappresentanza rispettivamente degli inserzionisti e delle agenzie”.

Rai, Mucciante: ”Ascolti radio, se non si cambia, inevitabile l’uscita della Rai da Ter”

“Non è più rinviabile per la radio una nuova rilevazione con tutti i protagonisti del mercato: editori, pubblicitari, inserzionisti”. Lo afferma Flavio Mucciante, Vice Direttore di Radio Rai, già direttore di Radio1 e Radio2, che attacca frontalmente l’indagine Ter sugli ascolti radiofonici:  “sta toccando i suoi livelli più bassi di credibilità per impianto metodologico, tempistiche di elaborazione dei dati, incapacità di adeguarsi alle nuove fruizioni multipiattaforma”.

Prendendo spunto da quanto dichiarato , questa mattina, dall’Amministratore delegato Roberto Sergio in Cda sulla possibile uscita della Rai dal Tavolo Ter nel 2024, Mucciante ricorda come il Tavolo Editori Radio “continui a disattendere le indicazioni dell’AgCom, che si è espressa più volte  in modo netto sulla necessità di rivedere Governance e indirizzi metodologici”. Oggi la Governance della Società Tavolo Editori Radio è un cosiddetto Moc (Media Owner Committees), nel quale sono rappresentate solo le radio iscritte e non il mercato nel suo complesso.

L’obiettivo di Radio Rai- ribadisce Mucciante- è quello di “adottare il modello  “Joint Industry Committees”, che comprenda tutti i diversi protagonisti del settore: editoriali, tecnologici, pubblicitari”. In sintesi un modello, che preveda che la ricerca “venga commissionata da tutte le parti interessate: editori, concessionarie e agenzie di pubblicità, inserzionisti con propri rappresentanti nel comitato tecnico”.

AgCom ha più volte evidenziato come la digitalizzazione dei sistemi produttivi influenzi i comportamenti di consumo dei contenuti multimediali, moltiplicando strumenti e occasioni di fruizione. È perciò di tutta evidenza- sottolinea il Vice Direttore di Radio Rai- come “l’attuale rilevazione esclusivamente basata su interviste telefoniche e sulla ricostruzione di abitudini attraverso il ricordo, sia ormai anacronistica”. Per  questo- conclude Mucciante – “se il confronto con gli editori nazionali radiofonici, non dovesse dare i risultati sperati o portasse solo a restyling di facciata, l’uscita di Radio Rai da Ter sarà inevitabile”.

da RADIOSPEAKER

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