“In Veneto mancano i medici di base, gli infermieri scappano dagli ospedali, i concorsi in materia di sanità vanno deserti. Altro che punta di eccellenza, da anni manca la lungimiranza e la progettualità da parte della Regione”. Così il Portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, che aderisce con convinzione al manifesto per salvare il Servizio Sanitario Nazionale predisposto dal personale sanitario e dalle associazioni del territorio. “E non si controbatta con il solito mantra di andare a vedere cosa accade nelle altre Regioni italiane. Nel caso specifico dei medici di base, ad esempio, migliaia di anziani e fragili sono di fatto stati privati di un servizio fondamentale, e sancito costituzionalmente. Il medico di famiglia rimane un punto di riferimento imprescindibile per una comunità – aggiunge Lorenzoni – l’amministrazione regionale, oltre ad assicurare tempestività ed efficacia di cure per gli acuti, è chiamata anche a gestire la continuità assistenziale di prossimità. Evidentemente, negli anni scorsi c’è stata scarsa capacità di visione”.
“Ci auguriamo che questa mobilitazione, che parte dal basso, serva a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di stretta attualità e che riguarda tutti noi. In ultima analisi, – conclude Lorenzoni -, nel comparto della sanità veneta si è venuto a creare un clima di forte disagio: questo lo si deduce non solo dal numero degli abbandoni, ma anche per via delle richieste frustrate da parte del personale sanitario, a tutti i livelli”.