Consegnato dall’associazione “ Amici per la pelle” un assegno da 20mila euro allo IOV che finanzierà una borsa di studio per la predizione del rischio di sviluppare la patologia che conta ogni anno a livello mondiale 160mila diagnosi, di cui 62mila in Europa. A dicembre scorso la stessa associazione aveva donato un’apparecchiatura che consente l’estrazione automatica di acidi nucleici a partire da campioni biologici. Il macchinario, del valore di circa 30mila euro, viene utilizzato quotidianamente per analisi genetiche in pazienti con melanoma o soggetti a rischio.“Non posso che esprimere grande riconoscenza all’Associazione Piccoli Punti ETS per questa donazione, ulteriore segno di una collaborazione che prosegue con entusiasmo e spirito di squadra da anni – ha sottolineato il dg Patrizia Benini – in un connubio pubblico/privato che, oltre a un meraviglioso esempio, ci auguriamo dia anche meravigliosi frutti, a favore della ricerca scientifica e a tutto beneficio dei pazienti”.
“Come presidente dell’Associazione Piccoli Punti ETS sono particolarmente orgoglioso di questo risultato – ha dichiarato Paolo Castorina -, frutto del lavoro di oltre un anno, della fruttuosa collaborazione tra la nostra associazione e lo IOV e del supporto di enti quali Fondazione Panciera, Unicredit e Banca d’Italia, che hanno creduto nel progetto e hanno deciso di sostenere insieme a noi anche una borsa di studio che consentirà di supportare la ricerca sui fattori genetici che possono predisporre allo sviluppo di ripetute diagnosi di melanoma nel corso della vita di un paziente. Questa ricerca, che è svolta presso l’Istituto Oncologico Veneto, permetterà di identificare i soggetti ad alto rischio di melanoma cutaneo multiplo sui quali successivamente intensificare ed adottare specifici protocolli di sorveglianza sanitaria per una migliore prevenzione primaria e secondaria, due aspetti che sono da sempre fondamentali per la nostra Associazione”.
“Numerosi studi hanno dimostrato che il rischio di sviluppare un melanoma, tumore maligno che origina dalle cellule della pelle responsabili della produzione della melanina (melanociti), può essere in stretta correlazione con il proprio corredo genetico. Infatti, la suscettibilità al melanoma segue un modello poligenico in cui più tratti (geni) del nostro DNA sono coinvolti. Fare ricerca sul melanoma – ha dichiarato la dottoressa Menin – significa concentrarsi sul sequenziamento di DNA e RNA per arrivare a dati che aiutino a individuare i soggetti a rischio di ammalarsi garantendo protocolli di sorveglianza sanitaria con follow – up mirati”.