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BELLUNO: Rigenerazione della ex colonia Eni per il villaggio olimpico, la Provincia chiede di rivalutare la scelta della giunta regionale

 La Provincia di Belluno chiede alla cabina di regia delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 di rivalutare la scelta sul villaggio olimpico. E di individuare la sede nella vecchia colonia Eni di Borca. Lo ha deliberato all’unanimità il consiglio provinciale, riunitosi oggi in modalità itinerante proprio a Borca di Cadore. L’atto dà mandato al presidente di attivarsi in tutte le sedi opportune affinché sia individuato nella rigenerazione del complesso edilizio fatto realizzare da Enrico Mattei ed Edoardo Gellner lo strumento ideale per l’ospitalità degli atleti olimpici. «La Provincia conferma quello che ha sempre sostenuto, proponendo ancora diversi anni fa la soluzione Borca, quale esempio concreto di sostenibilità e di Legacy dell’evento olimpico» ha sottolineato il consiglio provinciale.

 

L’atto approvato dal consiglio parte da un documento predisposto dagli uffici del Comune di Borca e giunto nei giorni scorsi in Provincia. Si tratta di un approfondimento tecnico sulla verifica della compatibilità amministrativa e tecnica a ospitare il villaggio olimpico nell’ex villaggio Eni.

Il documento analizza non solo i criteri di sostenibilità, impatto ambientale e paesaggistico e rispondenza al quadro esigenziale del dossier olimpico, ma anche la compatibilità idrogeologica e la fattibilità tecnica del recupero del villaggio ex Eni, dimostrando come le indicazioni del Pai (Piano di assetto idrogeologico) e del Pgra (Piano di gestione del rischio idraulico) consentano di utilizzare fin da subito per lo scopo necessario la vecchia colonia. La delibera quindi chiede alla Regione di rivalutare alla luce di questa analisi la scelta di realizzare il villaggio olimpico a Fiames .

«Oggi rafforziamo la posizione sempre tenuta dall’amministrazione provinciale: eravamo partiti con la proposta nel 2020, poi ribadita nel 2021 nelle linee programmatiche» ha detto il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Una volta superato il dubbio della fattibilità tecnica e amministrativa, non vediamo altri ostacoli a realizzare qui il villaggio olimpico, attraverso un accordo pubblico-privato che in questi mesi ha visto schierarsi a favore anche le associazioni di categoria, i sindacati e il territorio in generale».

 

Il documento preparato dal Comune di Borca sottolinea in particolare il superamento dei dubbi relativi ai vincoli di natura idrogeologica, dato che la ex colonia Eni si trova nella zona limitrofa al canalone di Cancia, noto per le colate detritiche dell’Antelao. 

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