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VENEZIA : Scempio ambientale nel Parco naturale regionale del fiume Sile, atti dissennati favoriti da clima di odio e disprezzo delle regole. Interrogata con urgenza la Giunta”

“Mi è stato segnalato che in località ‘Fontanasso dea Coa Longa’, dove si trova la quercia plurisecolare simbolo del Parco regionale del fiume Sile, sono stati tagliati almeno una cinquantina di alberi, tra cui pioppi, di 50 e anche 100 anni di età. Inoltre, probabilmente è stato arato un prato stabile”. La denuncia è del Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni che precisa: “Il tutto è avvenuto tra Casacorba, frazione di Vedelago, e Torreselle, frazione di Piombino Dese, a cavallo della provincia di Treviso e di Padova, nel cuore di una delle zone di maggior pregio ambientale e tutela del Parco naturale regionale del Fiume Sile. Lo scempio, che ho voluto poi vedere con i miei occhi assieme a Fiorenza Morao, segretaria del Circolo del Partito Democratico di Vedelago, è terribile, un vero e proprio pugno al cuore. Sul terreno si vedono ancora le tracce dei cingolati, a riprova che gli autori dello scempio sono entrati con le ruspe nel cuore di uno dei più bei parchi della regione. L’area interessata dal taglio degli alberi e dall’aratura del prato stabile è piuttosto vasta, potrebbe raggiungere i 10 mila metri quadrati”.

“Denunceremo i fatti alle autorità competenti – annuncia Zanoni – e provvederemo a depositare un’interrogazione a risposta immediata sia in Consiglio regionale che in Consiglio comunale di Vedelago. Noto sempre con maggiore dispiacere una crescente illegalità, disprezzo delle regole, mancanza di rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Credo che a ciò contribuisca un clima crescente di odio e di insofferenza verso la tutela della natura che arriva dalle forze politiche che guidano Stato e Regione, negazionisti dei cambiamenti climatici e autori di proposte di legge contro l’ambiente e la natura. Messaggi che fanno presa su una fascia di popolazione meno preparata e più suggestionabile e che poi sfociano in episodi come questo o, ancor peggio, come quello dell’uccisione dell’orsa Amarena nel Parco naturale nazionale d’Abruzzo e Molise, accaduta venerdì”. “Mi auguro – conclude Zanoni – che vengano presto individuati i responsabili di questo scempio che devono essere chiamati a ripristinare l’habitat distrutto e a rispondere anche in sede penale e civile delle loro scellerate azioni”.

 

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