ARTIGIANI PENSIONATI, APPELLO AI PARLAMENTARI FVG: NO AL TAGLIO DELLA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI
Il presidente Anap Fvg, Pierino Chiandussi: «Un danno di 18 milioni per le pensioni degli autonomi nel solo 2024 e in crescita negli anni seguenti»
Pensionati artigiani autonomi del Friuli Venezia Giulia in allarme per l’ipotesi che il Governo possa ridurre la base su cui calcolare la rivalutazione delle pensioni. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Anap Fvg, Pierino Chiandussi, che ha già calcolato una prima stima dell’impatto che potrebbe avere una simile decisione in un momento gravato dagli effetti che l’inflazione sta avendo sul potere d’acquisto dei cittadini e dei pensionati in particolare.
«Il Governo starebbe studiando di indicizzare al 100% solo le pensioni fino a 3 volte il minimo e non fino a 4 volte il minimo come previsto dalla legge 388/2000 – riassume Chiandussi -. Se questa ipotesi diventasse realtà, solo per il comparto degli autonomi in Friuli Venezia Giulia il danno per mancata rivalutazione potrebbe arrivare ai 18 milioni nel 2024, con un effetto permanente negli anni seguenti». Una prospettiva che «getta nello sconforto chi già deve fare i conti con la continua erosione del potere d’acquisto – afferma Chiandussi – e che avrebbe conseguenze pesanti sull’intero sistema sociale. Aumentare il numero di persone che fanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese vuol dire ridurre l’autonomia e il benessere di oltre un quarto della popolazione regionale. Non mi pare un grande affare – considera ancora Chiandussi –, perché minerebbe quella Silver Economy che solo in regione equivale a circa 14,2 miliardi di Pil e vi sarebbe un ulteriore aggravio per i servizi pubblici socio-assistenziali».
Anap Fvg, che in Friuli Venezia Giulia è voce di oltre 11mila pensionati artigiani, «si rivolge perciò a tutti i parlamentari eletti in regione, affinché raccolgano la grande preoccupazione che sta crescendo sul territorio e se ne facciano interpreti a Roma, ognuno per le parti di competenza, affinché il Governo non tramuti in decisione l’ipotesi di ridurre la base per la rivalutazione delle pensioni su cui sta lavorando», conclude Chiandussi.