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VENEZIA : DISPOSITIVI MEDICI A RISCHIO IN VENETO PER IL PAYBACK

Approvata in Consiglio regionale, all’unanimità, la mozione sul payback dei dispositivi medici. “Abbiamo presentato questa mozione, con i colleghi Polato e Valdegamberi”, inizia il presidente del gruppo consiliare regionale di FdI, Enoch Soranzo, “convinti dei gravi rischi che il payback potrebbe produrre per la continuità delle forniture di dispositivi medici, anche salvavita, nella rete ospedaliera regionale. Com’è noto il meccanismo, imposto dal legislatore, prevede la restituzione, da parte delle aziende fornitrici di dispositivi medici, del 50% delle spese in eccesso effettuato dalle Regioni. Si tratta di una normativa che espone i fornitori a un rilevante pregiudizio economico e che mette a serio rischio le piccole e medie imprese, nonché i lavoratori alle loro dipendenze. In particolare, nella nostra Regione, si parla di circa 250 aziende, con oltre 2000 addetti, che non potranno più fornire indispensabili dispositivi salvavita come stent aortici, valvole cardiache, e che sono chiamate per gli esercizi dal 2015 al 2018 a restituire, da un primo calcolo, oltre 226 milioni di euro, in media metà del loro fatturato e,  per alcune, anche dei ricavi di un intero anno. Siamo dunque di fronte a una situazione che potrebbe determinare gravi ricadute nel rilascio dei dispositivi medici, già attualmente ai minimi storici, in quanto le aziende fornitrici potrebbero interrompere le forniture. Vi è inoltre da aggiungere che in seguito ai numerosi ricorsi presentati dalle imprese sulla dubbia costituzionalità della disciplina normativa al recente Decreto Legge del 30 giugno 2023, che ha consentito lo slittamento del termine di pagamento con la possibilità per i fornitori che non abbiano attivato alcun contenzioso o che intendano rinunciare ai contenziosi di versare una quota pari al 48% del dovuto in unica soluzione, e all’accoglimento da parte del TAR Lazio delle istanze di sospensione dell’esecutività dei Decreti regionali impugnati, tra cui anche quelli emessi dalla Regione Veneto, appare urgente un intervento normativo da parte del Governo. Per la grave situazione che si è venuta a creare, con i relativi rischi a carico della salute di tutti i cittadini,  il Consiglio Regionale ha quindi deciso di approvare la nostra mozione sul Payback, affinché la Giunta Regionale si faccia parte attiva presso il Governo per introdurre una nuova e più proficua regolamentazione della materia, e nel frattempo consideri un ulteriore rinvio del termine per i pagamenti attualmente fissato al 30 ottobre 2023.”

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