VENEZIA: SCOPERTA MAXI FRODE FISCALE NEL SETTORE DEL PELLET GIRO DI FATTURE FALSE PER OLTRE 34 MILIONI DI EURO.
Da un’ attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Padova, i finanzieri
del Comando Provinciale di Venezia hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei
confronti di cinque soggetti italiani, ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver ideato e posto in essere una frode fiscale internazionale del valore di 34 milioni di euro nel settore della compravendita di pellet, perpetrata negli anni dal 2019 al 2022 tra il Veneto e l’Europa orientale.
Sulla base di quanto ricostruito dalle indagini, condotte dai militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano, varie
società “cartiere”, sedenti nelle Province di Venezia, Treviso, Vicenza e Padova e tutte riconducibili ad
un’unitaria regia operativa, acquistavano, sotto il profilo meramente cartolare, ingenti quantitativi di pellet da fornitori aventi sede in Polonia, Slovacchia ed Estonia, per poi procedere alla successiva cessione della merce alle reali società destinatarie, site in Provincia di Padova.
In sintesi, secondo lo schema della cosiddetta “frode carosello”, mediante un complesso sistema di false
fatturazioni, le società “cartiere” si interponevano fittiziamente nelle operazioni di compravendita intercorrenti
tra gli operatori esteri e le società patavine, non assolvendo al debito I.V.A. scaturito dalle cessioni
intracomunitarie.
La frode consentiva di evadere sistematicamente l’I.V.A. intracomunitaria, nonché creare un effetto distorsivo
nello specifico settore commerciale, permettendo alle società coinvolte di praticare un prezzo di vendita
altamente concorrenziale rispetto a quello medio di mercato.
In sintesi, un collaudato sistema criminoso in grado di dispiegare un duplice effetto lesivo, ossia sottrarre gettito
alla pretesa impositiva dello Stato e, contestualmente, distorcere il principio di leale concorrenza di mercato.
Le complesse investigazioni condotte dai finanzieri mestrini hanno riguardato gli apparati contabili delle varie società coinvolte, nonché conti correnti e tabulati telefonici, con la successiva esecuzione di mirate attività di perquisizione presso le sedi delle imprese e delle persone fisiche oggetto di indagine, consentendo di ricostruire la menzionata frode fiscale, per un valore complessivo superiore ai 34 milioni di euro.