VENEZIA : Zanoni e Bigon (Pd), “S. Martino Buonalbergo (VR), realizzazione centralina idroelettrica sul fiume Fibbio, progetto basato su dati vecchi, la Regione bloccherà l’iter per le dovute verifiche? Presentata interrogazione”
“Con una lettera dello scorso luglio, Italia Nostra Verona, Legambiente Verona, il Comitato dei Fossi di Montorio e un privato cittadino, si sono rivolti alla Giunta regionale, fornendo importanti osservazioni in merito al progetto di realizzazione di una centralina idroelettrica sul fiume Fibbio, nel territorio di San Martino Buonalbergo. Una vera e propria denuncia sul fatto che i presupposti su cui si fondano le previsioni di produzione di energia elettrica della futura centrale sono vecchi, poiché basati su registrazioni idrometriche e dati di portata del fiume risalenti al decennio 1993/2003”. La questione viene sollevata con un’interrogazione dai consiglieri regionali del Partito Democratico Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon.
“Nell’arco di 20 anni – evidenziano i consiglieri – la siccità, conseguente ai cambiamenti climatici cui tutti stiamo assistendo, ha determinato lo spegnimento di molte centrali idroelettriche, in particolare nel Nord Italia. Peraltro, la zona interessata dal progetto è considerata a rischio D4, potenzialmente molto elevato, per i danni da eventuali alluvioni. Non solo: a meno di due chilometri di distanza, nel territorio comunale di Montorio e nel complesso della ex Sapel, è già attiva una centralina idroelettrica. Quindi non si ravvede l’indispensabilità, oltre che l’opportunità, di questa realizzazione”.
Gli esponenti dem ricordano inoltre che “Il costituendo Parco Naturale delle Sorgive e del fiume Fibbio, ambito nel quale ricadrebbe l’installazione della centralina, sarà sottoposto a tutela ambientale, essendo caratterizzato da una singolare e suggestiva ricchezza di specchi d’acqua e risorgive. Come se non bastasse, lo storico e monumentale complesso di Villa Musella, che con il suo parco è strettamente legato alle acque del Fibbio, è sottoposto a severi vincoli diretti e indiretti, di tutela culturale e paesaggistica. Gli stessi cittadini hanno espresso forte preoccupazione, sia per l’impatto visivo che per quello acustico della struttura”. Zanoni e Bigon ritengono “Assolutamente necessario svolgere ulteriori approfondimenti, per verificare la reale utilità pubblica della centralina idroelettrica e per prevederne le conseguenze in termini di impatto estetico e acustico, nonché effettuare nuove registrazioni idrometriche e ricavare nuovi dati di portata del fiume Fibbio, per essere certi che l’impianto possa funzionare nei prossimi decenni, grazie ad una costante e adeguata quota di pescaggio dell’acqua”.
E si rivolgono all’assessore regionale all’Ambiente per chiedere “Se la Giunta regionale intenda intervenire per bloccare l’iter del progetto che rischia di impattare negativamente su un territorio di pregio ambientale, senza peraltro produrre una accettabile rendita energetica”.