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VENEZIA : Ostanel (VcV), “Dopo i tagli del governo, nodo risorse cruciale. Servono addizionale Irpef e fondi pista bob”

 “Meno servizi, maggiore povertà. Con il nodo dei fondi mancanti che si fa cruciale. Questa è la fotografia scattata al Veneto reale, non quello della narrazione di Zaia. Che dal governo amico meloniano riceve solo la sberla dei 28 milioni di euro di finanziamenti tagliati. Un cratere nel bilancio “made in Roma” che sottolinea l’inconsistenza della Lega, erosa da una FdI da sempre centralista. I proclami di palazzo Balbi non contano nulla, quando non riesci a farti aprire i cordoni della borsa. Adesso servono soldi: ogni rivolo è importante. Il primo, neppure di poco conto, è quello dell’addizionale Irpef, che chiedo di reintrodurre, limitatamente ai redditi sopra i 50mila euro”. Lo dice Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo, che prosegue: “Il presidente Zaia ormai ha talmente diversificato e ampliato le praterie comunicative, da Tik Tok agli scaffali delle librerie, che per accumulare consenso non gli serve più la panzana del Veneto come regione “tax free” e può serenamente reintrodurre l’addizionale Irpef, che porterebbe nelle casse pubbliche circa 120 milioni di euro l’anno, applicando l’addizionale dell’1,5% sui redditi oltre i 50mila euro. Se poi applicassimo il massimo, +2,1%, (sempre solo oltre i 50mila euro di reddito) otterremmo circa 170 milioni di euro. Poi c’è la partita degli 85 milioni di euro immobilizzati per la pista di bob delle Olimpiadi 2026. Che ne facciamo? Nel prossimo bilancio quei fondi vanno utilizzati per dare ossigeno ai servizi per i cittadini, non per mantenere in piedi un simulacro di impegno, ormai sconfitto dai preventivi e dal calendario”.

“Altro che “tax free” o artifici contabili di bilancio. Il Veneto – conclude Ostanel – è alle prese con una spirale di crisi che non rallenta. Le difficoltà quotidiane della sanità pubblica si legano all’innalzamento del numero di persone in povertà, come esemplificato dal rapporto Caritas a Padova (dopo la pandemia +52% di nuovi poveri) e alla diminuzione progressiva di servizi per il cittadino, con il sociale e la cultura a farne maggiormente le spese. Sotto il cielo del centrodestra, che governa a Roma e a Venezia, la gente busserà alle porte (soprattutto) dei comuni e le troverà sbarrate”.

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