Ha passato la sua prima notte in carcere Fandaj Bujar, il kosovaro 40enne ritenuto il responsabile dell’efferato omicidio di Vanessa Ballan, la 26enne, madre di un bambino di 5 anni e incinta di un secondo trucidata con sette coltellate nella sua abitazione di Spineda di Riese Pio X, in via Fornasette, ieri mattina .L’uomo era stato fermato nella serata di ieri nella sua casa di Altivole dove era tornato preparando la fuga. Il 40enne non ha detto niente agli inquirenti che lo accusano di omicidio volontario pluriaggravato (le aggravanti sono relative alla premeditazione, al fatto che aveva avuto una relazione affettiva con la vittima, che l’omicidio è avvenuto dopo una campagna persecutoria e allo stato di gravidanza di Vanessa) e attende nella sua cella la fissazione dell’udienza di convalida e l’interrogatorio di garanzia .Con queste parole ” Sono stato io a fare quella brutta cosa, domani mi consegno alla stazione dei carabinieri di Riese Pio X» ieri sera verso le 21.00 Fandaj Bujar, l’artigiano che ha assassinato nella sua abitazione Vanessa Ballan aveva annunciato ai carabinieri che si sarebbe costituito l’indomani . Per gli inquirenti che indagano sul delitto di Spineda di Riese Pio X il 41enne preparava la fuga, forse verso i Balcani. L’uomo aveva già preparato il passaporto ma dopo essere entrato nella doccia del bagno di casa, in via Lovigioni ad Altivole, ha trovato i carabinieri ad attenderlo per arrestarlo e condurlo nella caserma dei carabinieri di Castelfranco Veneto e poi in carcere a Santa Bona. Per gli inquirenti, coordinati dal Procuratore capo Marco Martani, sarebbe certa la premeditazione : il giorno prima dell’omicidio il killer aveva acquistato una nuova sim telefonica da utilizzare nella latitanza, ha raggiunto il luogo del delitto in bici (evitando che il furgone solitamente utilizzato per lavorare potesse essere intercettato dai targasystem o dalle telecamere) e si è perfino fatto vedere pubblicamente in un bar di San Vito di Altivole (il bar Ci Ritorno) dove ha bevuto una birra attorno alle 14.40 circa, dove la titolare però ne ha segnalato la presenza ai carabinieri quando la notizia del femminicidio di Vanessa era ormai già nota a tutti. Un episodio getta un velo di inquietudine su quanto avvenuto nei mesi precedenti al delitto: Fandaj Bujar nell’agosto scorso era entrato furtivamente in casa della 26enne provocando la denuncia della sua ex fiamma che nel frattempo aveva già confidato al compagno Nicola (con cui aveva un figlioletto di 4 anni) la relazione extraconiugale con l’imprenditore straniero. E ancora una “scenata” riferita agli inquirenti da una ex collega di lavoro. «Ti ammazzo» avrebbe urlato lui, spintonandola. Purtroppo neppure la denuncia è servita a fermare il killer e secondo il Procurare capo anche un ordine restrittivo difficilmente avrebbe fermato la sua mano. Fandaj Bujar, dopo la denuncia ricevuta per stalking e per il ricatto tentato ai danni della donna, non l’aveva più contattata: sembrava aver capito. Invece stava preparando la vendetta, messa in pratica a pochi giorni da Natale, prima di sparire in patria per non fare più ritorno in Italia.