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TORINO-UDINESE 1-1: ennesima vittoria sfumata all’ultimo respiro

Non era di certo così che l’Udinese voleva arrivare a Natale. Dopo essere passati in vantaggio in casa del Torino, i friulani si fanno riprendere a una manciata di minuti dal novantesimo. È l’ennesima occasione in cui la vittoria sfuma alle battute finali.

Ad eccezione di un paio di fiammate improvvise, quella di ieri è stata una gara piuttosto contratta e fatta di duelli: l’imponente struttura fisica dei bianconeri da una parte e la grande aggressività dei granata dall’altra. Di occasioni limpide se ne sono viste col contagocce. Tuttavia, in maniera quasi inaspettata, gli uomini di Cioffi si portano in vantaggio alla prima vera azione ragionata. Il cross di Ferreira (il migliore dei suoi), trova la girata vincente di Zarraga, appena entrato dalla panchina. Un gol che sa di rivincita dopo le tante bocciature fino a qui.

Non subendo particolari pericoli, i friulani sembrano assaporare un successo che toglierebbe dalle spalle un peso davvero enorme. E invece niente, nemmeno stavolta. In un disperato tentativo di traversone, la mezzala avversaria Ilic colpisce male il pallone, che assume una traiettoria beffarda e si insacca alle spalle del sorpreso Silvestri. L’esperto portiere avrebbe potuto sicuramente fare di più. Sta di fatto che i padroni di casa riequilibrano l’incontro con un tiro-cross venuto male. È l’emblema della stagione delle Zebrette fino ad oggi.

Al di là dell’ennesimo pareggio, che comunque mantiene i friulani a +1 sulla zona retrocessione, a preoccupare maggiormente è la scarsa mole di gioco espressa dalla squadra, spesso in balia dell’avversario e scricchiolante alle prime avvisaglie di pericolo. Inoltre, dall’inizio dell’anno sta mancando il contributo tecnico e caratteriale dei cosiddetti “pretoriani”, vale a dire quel nucleo di giocatori che avrebbero dovuto fare da spalla ai tanti ragazzi giovani. I vari Silvestri, Bijol, Perez, Walace, Samardzic e Pereyra, in linea generale, hanno fatto registrare un rendimento altalenante e di gran lunga inferiore rispetto a quello offerto nelle passate stagioni. Emblematico anche il linguaggio non verbale dei protagonisti di ieri, ulteriore riprova di un ambiente sfiduciato e tutt’altro che sereno, malgrado ciò che si vuol far passare davanti alla stampa.

I risultati ottenuti fino a qui ci dicono che l’Udinese è una squadra strutturalmente povera per qualità degli interpreti, personalità e idee di gioco. Non si commetta l’errore di puntare il dito sui calciatori o sull’allenatore. Se il materiale umano è questo, si fa quel che si può. Più di qualche riflessione, dovrebbe farla invece colui che ha assemblato l’organico. Il mercato di gennaio è alle porte e i bianconeri hanno più di qualche tassello da riparare. 

L’impressione è che, di questo passo, sarà bagarre fino all’ultima giornata per il mantenimento della categoria. Ma per il momento non pensiamoci, restiamo fiduciosi e godiamoci le feste. Dopo Natale è già in programma una sfida proibitiva: quella contro il sorprendente Bologna di Thiago Motta, quarta forza del campionato, nonché la compagine più in forma del momento.

Articolo scritto da Samuele Marcon, giornalista pubblicista

Samuele Marcon

 

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