VENEZIA: Vittima della crisi economica dovuta al Covid e con un passivo di oltre 128.000 euro ottiene la liquidazione controllata .
Il Tribunale di Venezia accoglie il ricorso disponendo il pagamento di 300 euro mensili in 3 anni e riducendo il debito del 91,5%. Nell’arco di poco tempo era arrivato a contrarre debiti per oltre 128mila euro. Una vita, quella di un 33enne di Fiesso d’Artico (Venezia) come tutte quelle dei giovani della sua età: un buon lavoro di commesso, una fidanzata (anche lei commessa), la convivenza e tre figli vista la loro stabile situazione finanziaria nonostante alcuni disagi legati alla prima gravidanza che costringe la donna a ridurre gli orari lavorativi ma ciò nonostante riescono ad andare avanti decidendo di allargare il nucleo familiare senza dover ricorrere ad aiuti monetari esterni.
Gli unici problemi finanziari sono inizialmente legati alla contrazione di un prestito con annessa carta revolving per poter fronteggiare le ulteriori spese extra ma da ciò inizia un pericoloso vortice debitorio cui si aggiunge una ulteriore richiesta di finanziamento per un contratto abitativo “rent to buy” per la nuova abitazione e seguenti richieste di finanziamenti bancari per gli arredi di casa e subito dopo un nuovo “rent to buy” per una nuova dimora a causa di problemi con il proprietario che li costringono ad andare via trovandone una nuova e quindi un nuovo canone e relativa richiesta di finanziamento. Tutto in poco tempo, compreso il prestito finanziario per il noleggio a lungo termine di un’automobile, necessaria per gli spostamenti lavorativi e per portare a scuola i tre figli.
Inizia quindi l’incubo per l’uomo indotto ad indebitarsi a sua volta per poter pagare i debiti esistenti ed il suo continuo ricorrere ai vari enti creditizi. Nel 2020, con l’arrivo della pandemia da Covid, il colpo di grazia finale: la retribuzione si riduce notevolmente mentre il passivo aumenta sempre di più tanto da logorare il rapporto di coppia e la relativa decisione di separarsi con ulteriori spese per il mantenimento dei tre figli cui riesce solo in parte a far fronte vista la crisi dell’azienda lavorativa e la conseguente perdita del posto di lavoro senza ottenere le ultime mensilità e il Trattamento di Fine Rapporto a causa della lungaggine burocratica per la quantificazione della somma dovuta.
Al contempo la sua situazione debitoria va sempre più peggiorando (con l’aggiunta di debiti legati ad utenze domestiche) ed anche i problemi personali. Torna a vivere dalla madre ma anche qui è costretto a contribuire alle spese familiari e a poco vale l’assunzione presso una nuova azienda vista la sua situazione debitoria oramai fuori controllo.
Quasi 130mila euro di debiti diventano un incubo per lui che decide di chiedere aiuto a Legge3.it la più grande organizzazione italiana specializzata nell’aiutare le persone a liberarsi dai debiti ed attraverso i suoi legali presenta ricorso di liquidazione controllata al Tribunale di Venezia ottenendone l’accoglimento: nell’arco di tre anni dovrà versare 300 euro mensili e sarà messa la parola fine a questa triste vicenda.“Un debito ridotto del 91,5% che darà un sospiro di sollievo al giovane il quale dovrà pagare appena l’8,5% del debito totale – dichiara Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it – una situazione debitoria aggravata anche dal fatto che nessuna analisi del merito creditizio era stata fatta dalle finanziarie e dalle banche, comportamento che, di fatto, ha portato al sovraindebitamento di questa persona incolpevole come confermato dal gestore della crisi. Se a tutto ciò aggiungiamo la recessione economica dovuta al Covid, che è stata devastante per tutto il mondo lavorativo, ancor più per i dipendenti di aziende commerciali, allora non possiamo che essere soddisfatti di aver aiutato una persona che ora avrà meno problemi da affrontare. Ci auguriamo – conclude Bertollo – che anche la sua situazione personale possa migliorare e guardare al suo futuro con più serenità ed ottimismo visto che la sua difficoltà più grave è stata risolta. Cosa che, siamo certi, avverrà”.
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