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PONTE SAN NICOLO’ (PD) : RITROVATO IL CORPO SENZA VITA DI ADRIANO SCANDELLARI , L’INGEGNERE DI ENEL CHE FIGURAVA TRA I DISPERSI. IL PAESE IN LUTTO .

La notizia del rinvenimento del corpo senza vita dell’ingegnere  Adriano Scandellari si è sparsa a Ponte San Nicolo’ ,  lasciando sgomenti tutti coloro che l’hanno conosciuto, apprezzandone le qualità umane e professionali. Al momento non  è  possibile sapere quando la salma potrà tornare in Veneto e quando si riuscirà a organizzare la funzione funebre.  Adriano Scandellari viveva a Ponte San Nicolò con la moglie e le due figlie di 16 e 14 anni in una elegante palazzina vicino al centro della località alle porte di Padova . Era ben inserito nella comunità e con la moglie frequentava la parrocchia, partecipava a diverse attività. Si era laureato all’Università di Padova in Ingegneria elettrica ed elettronica e lavorava all’Enel dal 1993. Da qualche tempo lavorava a Mestre, in via Torino, ed era stato inviato spesso all’estero dall’azienda. Alla fine dello scorso anno,a dicembre,  aveva ricevuto il titolo di Maestro del Lavoro dal Presidente della Repubblica Mattarella.

Nel pomeriggio anche il  vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, a nome della Chiesa di Padova e del presbiterio tutto, ha espresso attraverso un comunicato stampa il proprio  profondo cordoglio per la morte di Adriano Scandellari. «Fino all’ultimo si è pregato per un miracolo. Ora è il tempo del dolore, della vicinanza alla famiglia e agli affetti e amici più cari – in particolare alla moglie Sabrina e alle due figlie – alla sorella Raffaella e al fratello don Leonardo, nostro presbitero diocesano e all’intera comunità parrocchiale di Ponte San Nicolò, dove Adriano risiedeva ed era particolarmente attivo e presente anche con l’incarico di vicepresidente del consiglio pastorale parrocchiale.
La preghiera va anche per tutte le famiglie delle altre persone morte, ferite e disperse a seguito di questo incidente, che richiama l’attenzione sulle morti sul lavoro: una tragedia che sembra non trovare fine, anzi.
Non sappiamo ad oggi le cause e le eventuali responsabilità di questo incidente, che saranno vagliate da chi di competenza, ma si deve fare tutto il possibile perché drammi di questo genere non si ripetano. È tempo di attuare una riflessione forte perché il lavoro è uno dei luoghi in cui si esprime la dignità della vita umana».

 

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