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PADOVA : Due cinquantenni arrestati per spaccio di eroina e metadone.Uno di loro tenta di far passare l’eroina per antipiretico.Sequestrati 16.000 euro.

I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Padova hanno arrestato due cinquantenni sorpresi a detenere per fini di spaccio eroina e metadone, e denunciato in zona Arcella una coppia di fratelli, cui hanno invece sequestrato hashish e cocaina e ben 16.000 euro suddivisi in mazzette.
Alcuni residenti di via Cattaro avevano segnalato ai poliziotti il comportamento sospetto di un giovane straniero abitante nella zona. Troppe volte lo avevano notato andar su e giù dalla propria abitazione ed incontrarsi fugacemente con conducenti di auto giunti appositamente sul posto. Un comportamento che li aveva indotti a sospettare di un’attività di spaccio.
Dopo alcuni giorni di appostamento, i poliziotti della Squadra Mobile hanno individuato il sospetto pusher in un giovane 23enne tunisino regolare. Lo hanno osservato anche loro uscire e rientrare più volte dal portone dell’abitazione, e spostarsi su un monopattino. All’ennesimo giro lo hanno seguito fino ad un garage, e lì, attraverso il basculante lasciato semiaperto, osservato prelevare una scatola. All’interno di essa il giovane teneva custoditi poco meno di 10 grammi di hashish, un bilancino, un taglierino, e soprattutto una confezione in cellophane contenente in origine un intero panetto della sostanza, con sopra raffigurato un topo in pigiama. E ancora diversi guanti monouso utilizzati per il confezionamento delle dosi. Insomma l’intero armamentario utilizzato dai pusher di strada.
I poliziotti hanno quindi avuto l’occasione per procedere alla perquisizione anche dell’abitazione. Individuato l’appartamento, vi hanno sorpreso all’interno anche il fratello del 23enne, più grande di lui una decina di anni e suo ospite. Quest’ultimo, avvisato per tempo dal fratello in lingua straniera, riusciva a disfarsi di qualcosa gettandola via nello scarico del bagno. Gli agenti hanno fatto appena in tempo a recuperare 4 dosi di cocaina. All’interno delle stanze occupate dai due fratelli hanno però rinvenuto e sequestrato altri 12 grammi di hashish e soprattutto ben 16.000 euro, suddivisi in mazzette, incellofanati e nascosti in delle scatole di scarpe. I due fratelli sono stati denunciati e segnalati all’Ufficio Immigrazione per avviare le procedure di revoca dei titoli di soggiorno.
Un altro tunisino, di 52 anni, già ben noto ai poliziotti della Squadra Mobile, è stato invece arrestato dopo essere stato sorpreso dagli agenti a cedere ad un 50anne di Treviso 12 boccette di metadone in cambio di 50 euro, proprio davanti all’ingresso del S.E.R.D. di via dei Colli. Il quantitativo di sostanza gli era stato consegnato poco prima presso la struttura del Servizio Pubblico come terapia. Una volta sorpreso in flagranza, lo straniero ha tentato pure di fornire false generalità, il che gli è valso anche l’arresto per falso.
Altrettanto noto ai poliziotti è pure il 55enne campano dimorante a Padova, pregiudicato per stupefacenti, anche lui arrestato e condotto in carcere. Sottoposto ad affidamento in prova ai servizi sociali a seguito di una condanna per detenzione e spaccio di eroina inflittagli proprio a seguito di un’indagine della Squadra Mobile, l’uomo è stato notato e controllato dagli agenti nei pressi di un B&B in zona Mortise. All’atto dell’identificazione si è subito mostrato agitato e non ha inteso fornire alcuna indicazione circa la sua attuale dimora, benché avesse con sé un mazzo di chiavi riferibili proprio all’alloggio già noto ai poliziotti. Proprio all’interno della struttura deteneva infatti dell’eroina, circa 25 grammi. Ironia della sorte, ha tentato di camuffarla nascondendola all’interno di un astuccio di un noto antinfiammatorio ed antipiretico, lo stesso però già utilizzato in passato, quando venne scoperto ed arrestato una prima volta dagli stessi poliziotti. Dopo essere stato arrestato e giudicato per direttissima, gli è stata pure revocata la misura alternativa dal Giudice di Sorveglianza ed è stato pertanto nuovamente ristretto in carcere.

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