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VICENZA: OPERAZIONE “FILO D’ARGENTO”. SEGNALATE FATTURE PER OPERAZIONI INESISTENTI PER QUASI 50 MILIONI DI EURO. 14 DENUNCIATI.

Al termine di investigazioni sviluppate nel corso dell’ultimo anno, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Vicenza ha concluso una complessa e vasta attività ispettiva di natura fiscale, convenzionalmente denominata “Filo d’argento”, riguardante tre imprese operanti nel settore dei metalli preziosi e aventi sede nella provincia di Vicenza, portando alla luce un articolato sistema di frode fiscale basato sull’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un valore di circa 50 milioni di euro e un’I.V.A. dovuta di oltre 10 milioni di euro.

Le attività investigative svolte dai militari del Gruppo Vicenza, rientranti nel più ampio dispositivo di mappatura e controllo delle aziende operanti nel principale distretto industriale del capoluogo berico, hanno permesso di appurare che una grande azienda vicentina, con sede a Monticello Conte Otto e operante nel settore della produzione e lavorazione di metalli preziosi e semilavorati, è risultata beneficiaria di cessioni di argento puro con applicazione d’imposta, pur non avendone i requisiti.

In particolare, l’articolato meccanismo, basato su un aggiramento del regime di reverse charge, prevedeva che due società interposte acquistavano metalli preziosi allo stato puro da banchi metallo autorizzati in esenzione d’imposta, così come previsto dalla normativa in materia di I.V.A. Tuttavia, le stesse cedevano, a loro volta, la medesima merce acquistata, senza che subisse alcuna trasformazione, facendo figurare, nelle fatture all’uopo emesse, cessioni di prodotti semilavorati.

In questo modo, la società beneficiaria acquisiva indebitamente un rilevante credito I.V.A. cui non avrebbe avuto diritto se avesse autonomamente acquistato il metallo prezioso dai banchi metallo. In aggiunta, è emerso che il rilevante debito I.V.A. in capo alle società “filtro” veniva abbattuto tramite apposite società cc.dd. “cartiere” che emettevano fatture per operazioni inesistenti finalizzate a evitare che le stesse dovessero versare tributi all’Erario.

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