ROMA : BODYCAM PER LE FORZE DI POLIZIA: UN PASSO AVANTI NELLA TRASPARENZA E SICUREZZA U.S.M.I.A. CARABINIERI RINGRAZIA IL SOTTOSEGRETARIO ALL’INTERNO ON. MOLTENI
U.S.M.I.A. CHIEDE AL GOVERNO “LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA” ANCHE PER LE FORZE DI POLIZIA
USMIA Carabinieri esprime il proprio plauso al Sottosegretario all’Interno, On. Nicola Molteni, per aver introdotto con un emendamento le bodycam sulle divise degli operatori di polizia, riconoscendo in tal modo il grave disagio quotidiano delle Forze dell’Ordine.Questa misura, invocata da tutti e attesa da tempo, mira a garantire la massima trasparenza per chi mette a rischio la propria vita per la sicurezza dei cittadini.
Il Segretario Generale Carmine Caforio ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, che contribuirà a proteggere, anche da vili mistificatori, gli operatori di polizia, documentando in modo obbiettivo le loro azioni. Caforio ha dichiarato che, a differenza dei codici identificativi che umiliano l’immagine delle Forze dell’Ordine e incentivano inique azioni legali contro esse, le bodycam forniscono una prova concreta e inconfutabile delle operazioni svolte, scongiurando denunce strumentali da parte di soggetti pronti solo a travisare i fatti e a rendere ancora più difficile l’azione a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.La necessità di documentare gli interventi critici e connotati da maggiore pericolosità è ormai una priorità, in particolare per le donne e gli uomini in uniforme impegnati nel servizio di pronto intervento e nel controllo del territorio, come, ad esempio, il personale in servizio presso le Stazioni, spesso operante in luoghi isolati e con un alto tasso di criminalità.
L’ausilio delle bodycam agisce anche da effetto deterrente – continua Caforio -, oltre a fornire oggettivi elementi per l’accertamento dei fatti da parte dell’Autorità Giudiziaria, a garanzia di tutte le figure coinvolte.È ormai consuetudine da parte di soggetti ostili riprendere e diffondere video parziali e manipolati che alterano la verità, ponendo così a rischio la reputazione e la posizione giuridica dei militari, specialmente in quelle situazioni che richiedono un uso legittimo delle armi o di altri strumenti coercitivi.
“La trasparenza alimenta la fiducia della comunità nei confronti dell’Arma dei Carabinieri e di tutte le Forze di Polizia, dimostrando la loro correttezza e professionalità.”Caforio coglie l’occasione per rinnovare il seguente appello al Governo e conclude: “Troppi sono i Carabinieri e i Poliziotti che hanno pagato e continuano a pagare con le loro carriere e con gravi disagi familiari e economici – tutti danni di natura irreversibile – per poi essere dichiarati innocenti dopo lunghi anni di tribolazione.
In uno Stato di diritto, quale è il nostro, questi casi non possono e non debbono più accadere. Pertanto, è necessario introdurre nell’ordinamento giuridico uno strumento che tuteli – attraverso una sorta di franchigia – gli operatori di polizia che, nell’adempimento del dovere e nell’esercizio delle loro funzioni, vengono sottoposti ad indagine, preservandoli dalle spese legali e da qualsiasi procedimento amministrativo, riconoscendo loro il principio inderogabile della presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva inappellabile”.