VENEZIA : DALLA REGIONE VENETO 150 MILIONI DI EURO PER TRATTENERE IL PERSONALE SANITARIO.
In merito al fondo da 150 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Veneto per trattenere il personale sanitario, Dario De Rossi della Segreteria della Cisl Venezia dichiara quanto segue:
«Bene le risorse economiche messe a disposizione dalla Regione per i prossimi tre anni ma per il personale sanitario, i soldi non fanno la felicità lavorativa: ci vuole ben altro. Apprendiamo che da Palazzo Balbi mettono a disposizione 150 milioni di euro per far fronte alla carenza di personale sanitario; di sicuro si tratta di un passo avanti per evitare la fuga in altre parti d’Italia ovvero verso le strutture private ma ciò non è sufficiente. Infatti, come abbiamo già visto nel periodo post Covid, nonostante gli incentivi fino anche a 100 euro all’ora per il recupero delle liste d’attesa, dopo soli pochi mesi il personale sanitario si rifiutava di fare ore supplementari: era stremato da turni massacranti. Bisogna mettere in atto un percorso che preveda il prendere in seria considerazione un paio di aspetti previsti dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro (dlgs 81/08); intanto lo stress da lavoro correlato è sempre più snobbato ma che, invece, la sua valutazione è di poter prevenire determinati disagi che si possono creare nel lavoro quotidiano in corsie e sale operatorie. Poi c’è la gestione dei tempi vita-lavoro (decreto conciliazione del 2022): chi intraprende questi percorsi di carriera nell’ambito sanitario, è ben consapevole del fatto che si lavora nell’arco delle intere 24 ore giornaliere e 365 giorni l’anno e, quindi, si opera nei festivi e notturni ma il turno predisposto a inizio mese, già dopo pochi giorni è modificato per eventi imprevedibili. E non essendoci addetti alla sostituzione, i dipendenti non riescono a programmarsi nemmeno un dentista, piuttosto che mezza giornata con i propri cari. Ora, ed è fuor di dubbio, spetta al confronto regionale con la categoria del pubblico impiego a dare i suggerimenti e le indicazioni applicative come previsto dall’assessore veneta alla Sanità, Manuela Lanzarin, ma ora è importante è da Palazzo Balbi si tenga in considerazione che non sono solo i soldi a rendere la vita migliore ai lavoratori del settore».