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PADOVA : AFFITTI SEMPRE PIÙ CARI, IL DIRITTO ALLO STUDIO SEMPRE PIÙ A RISCHIO

Gli ultimi giorni di agosto sono il periodo in cui tantissimi studenti arrivano a Padova per la prima volta per iniziare il percorso universitario. Davanti a loro però, si pone un problema che mina la loro scelta: il mercato immobiliare. Domenico Ciro Amico, coordinatore di Udu Padova, commenta: “Sono anni ormai che denunciamo la folle crescita degli affitti che danneggia in primis la componente studentesca, e puntualmente ci ritroviamo a pochi giorni dall’inizio dell’anno accademico senza risposte. Come ci dimostra il report annuale di Immobiliare.it, il prezzo medio per le stanze singole è arrivato a 442€ al mese, una cifra insostenibile per tantissime famiglie. È nuovamente preoccupante il trend di rincari in costante crescita, con singole che crescono del 14% (secondo dato nazionale) e doppie del 6%.
Bisogna cambiare direzione, l’università non può continuare ad essere sempre più un privilegio.”
“In questo contesto, la residenzialità pubblica fatica ad essere di supporto, poiché disponiamo di solamente poco più di 1500 posti letto a fronte di oltre 70.000 studenti. Nonostante l’Esu di Padova stia lavorando per implementare l’offerta ancora non basta. Sono anni che la Regione Veneto definanzia il diritto allo studio, chiudendo residenze e non investendo sufficientemente sui servizi e i benefici per la componente studentesca.
A breve usciranno le graduatorie del bando alloggi ed probabilmente si ripeterà lo scenario degli ultimi anni, in cui più di mille studenti si sono trovati idonei non beneficiari alla residenza per mancanza di posti.” Aggiunge Francesca Pollero, rappresentante Udu nel Consiglio di Amministrazione dell’Esu di Padova. “Le carenze della residenzialità pubblica e la non calmierazione del privato porta così centinaia di studenti ogni anno a rinunciare agli studi a causa dei prezzi delle stanze troppo alti. Non possiamo accettare che il diritto allo studio venga continuamente leso, come ogni anno faremo sentire la nostra voce nelle piazze e negli organi di rappresentanza” conclude Domenico Amico.

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