“CJAMINADE DAL CJASTELÎR”, IL PROGETTO CHE VALORIZZA MERETO DI TOMBA E IL SITO PROTOSTORICO DEL CASTELLIERE DI SAVALONS RISALENTE A CIRCA 4 MILA ANNI FA, E’ STATO PRESENTATO DURANTE IL CONVEGNO “TIERE DI CJASTELÎRS. SU LIS OLMIS DAI NESTRIS ANTENÂTS”
ATTRAVERSO UN ITINERARIO AD ANELLO DI 9 KM PERCORRIBILE A PIEDI O IN BICICLETTA SI SCOPRE UN TERRITORIO DALL'INCREDIBILE VALORE STORICO, NATURALISTICO E CULTURALE
Si è svolto con successo nella Sala Consiliare di Mereto di Tomba il convegno “TIERE DI CJASTELÎRS. SU LIS OLMIS DAI NESTRIS ANTENÂTS” durante il quale è stato presentato il progetto “CJAMINADE DAL CJASTELÎR” di valorizzazione e promozione del sito protostorico del Castelliere di Savalons risalente a circa 4000 anni fa. L’appuntamento è stato occasione di presentazione e approfondimento di un luogo dal grande pregio culturale e storico che viene valorizzato attraverso la “CJAMINADE DAL CJASTELÎR”, un itinerario aperto a tutti che ha come punto di partenza ed arrivo il Castelliere di Savalons.
All’evento erano presenti, per i saluti iniziali, il sindaco di Mereto di Tomba, Sandro Burlone, il vice sindaco Mattia Mestroni e il presidente della Banca 360 Credito Cooperativo FVG, Luca Occhialini. Per la parte del convegno erano presenti le relatrici Elisabetta Borgna dell’Università degli Studi di Udine, Manca Vinazza dell’Università di Lubiana e Maša Saccara del Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria.
Durante il convegno è stato ricordato che il progetto del Comune di Mereto di Tomba “CJAMINADE DAL CJASTELÎR” ha numerosi obiettivi, tra i quali emerge la valorizzazione e promozione del sito protostorico del Castelliere di Savalons, un villaggio fortificato risalente all’epoca del bronzo (XV-XIV sec. a.C. circa) testimonianza delle prime comunità organizzate che hanno occupato stabilmente la nostra regione. Ne consegue dunque la valorizzazione e promozione dell’intero territorio comunale attraverso la “CJAMINADE DAL CJASTELÎR”, un percorso ad anello di circa 9 Km percorribile a piedi e in bicicletta, per lo più su strade di campagna, che ha come punto di partenza e arrivo il Castelliere di Savalons. Risulta quindi di interesse lo sviluppo di un TURISMO SLOW grazie all’offerta di una meta alternativa che permetta di scoprire il territorio nei suoi risvolti naturalistici, storici, ambientali ed antropologici. Tra gli obiettivi anche la valorizzazione della cultura friulana.
Il progetto “CJAMINADE DAL CJASTELÎR” è finanziato dalla Società Filologica Friulana con fondi Interreg Italia Slovenia e Fondi Regionali. Il bando della Società Filologica Friulana è “Primis Plus. Storie di multiculturalità: viaggio sensoriale attraverso il prisma delle minoranze” che si propone di rafforzare il ruolo della cultura delle comunità nazionali e linguistiche dell’Area Programma attraverso la realizzazione di Centri Multimediali, l’utilizzo della digitalizzazione e l’organizzazione di attività culturali transfrontaliere. Il progetto intende promuovere, attraverso lo sviluppo di output quali una strategia di promozione turistica congiunta e di eventi transfrontalieri, un’offerta integrata e sostenibile, attenta al patrimonio culturale materiale e immateriale. Il progetto è stato avviato il 1 settembre 2023 e si concluderà il 31 agosto 2025. Vi aderiscono in qualità di partner l’Associazione degli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana / Društvo pripadnikov it. narodne skupnosti (Capofila), l’Associazione temporanea di scopo PROJEKT Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Regione del Veneto, la Società Filologica Friulana “Graziadio Isaia Ascoli”e l’Inštitut za Narodnostna Vprašanja / Istituto Nazionale per gli Studi Etnici.
Il convegno ha previsto il saluto isitutzione del sindaco di Mereto di Tomba, Sandro Burlone. “Come amministrazione comunale abbiamo acquistato il Castelliere di Savalons, mentre la Tùmbare di Tomba l’abbiamo lasciata ai loro proprietari che da sempre la custodivano” – ha spiegato il primo cittadino, Sandro Burlone -. “Per quanto riguarda la Tùmbare di Tomba possiamo dire che esisteva un vincolo morale molto sentito dalla popolazione essendo già presente nello stemma del Comune di Mereto di Tomba. Quando inceve abbiamo acquistato il Castelliere di Savalons c’erano più di 50 proprietari ed è stato molto difficoltoso reperire i fondi e svolgere tutte le pratiche amministrative. Posso però dire che questa è stata una delle cose più importanti che ho fatto ai tempi come vice sindaco perché oggi si è riscoperta la validità del progetto anche in termini di rete costruita con i comuni che fanno parte di una convenzione che ha molte possibilità di sviluppo nei prossimi anni. Presumiamo di riuscire a creare rete con altri comuni che si può sviluppare anche dal punto di vista commerciale. Posso poi dire che grande è stato l’apprezzamento delle persone che hanno anche cambiato il loro stile di vita”.
Il vice sindaco di Mereto di Tomba, Mattia Mestroni si è poi soffermato sul progetto “CJAMINADE DAL CJASTELÎR”. “Si tratta di un progetto di riscoperta, valorizzazione e soprattutto indagine fatta nel tempo dei siti di valore storico e culturale del nostro territorio” – ha spiegato Mattia Mestroni -. La “Cjaminade dal Cjastelir” collega ben 25 luoghi che segnano un tratto della nostra storia che in qualche modo ha portato alla costruzione dell’identità che condividiamo come cittadini del comune di Mereto di Tomba. L’importanza del Castelliere di Savalons è che questo sito, che è stato edificato quasi 4 mila anni fa dalle prime popolazioni che si sono insediate a Mereto di Tomba, porta ancora le tracce dello sforzo fatto nei secoli per erigere questa fortificazione, luogo di concentrazione degli abitati e degli allevamenti che rappresentavano la vita nel nostro territorio in quegli anni. L’itinerario da percorrere a piedi o in biciletta è lungo 9 km e incontra due punti focali, la Tùmbare di Tomba e il Castelliere di Savalons che uniscono altri luoghi molto importanti dal punto di vista storico e culturale del nostro territorio. L’obiettivo dell’amministrazione è quello di unire più frazioni sviluppando una camminata che riesca a tracciare un percorso di riscoperta dell’identità del nostro Comune”.
E’ stato quindi ricordato che il progetto prevede anche la realizzazione di un SITO INTERNET con una guida della “CJAMINADE DAL CJASTELÎR” in versione digitale in lingua italiana, friulana e inglese consultabile in una pagina web dedicata, che si affiancherà a quella in formato cartaceo. Sarà anche realizzato un QRCODE che rimanderà ai contenuti multimediali della pagina web e che sarà presente sulla segnaletica posta in ognuna delle 25 tappe del percorso della camminata del Castelliere. Sarà così possibile, per chi si troverà ad affrontare il percorso, approfondire la conoscenza dei luoghi in modo semplice ed immediato con l’utilizzo di uno smartphone.
Il convegno è poi continuato con gli inteventi delle relatrici presenti. Elisabetta Borgna dell’Università degli Studi di Udine ha parlato del sito della Tùmbare di Tomba con l’intervento “Dalla Tumbare di Mereto al castelliere di Savalons. Il ruolo degli antenati nella formazione del paesaggio monumentale in Friuli”. Sucessivamente Manca Vinazza dell’Università di Lubiana ha parlato di “Vita nei castellieri carsici nella protostoria: nuovi dati dai siti in Slovenia” e Maša Saccara del Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria ha portato la relaziomi sui “Castellieri – Insediamenti protostorici come opportunità per lo sviluppo di un turismo sostenibile ed inclusivo”.
Grande successo anche per l’appuntamento della visita del castelliere con l’archeologo Massimo Calosi che si è svolto poco prima dell’inizio del convegno e al quale hanno partecipato circa 40 persone. “Il Castelliere di Savalons è un abitato fortificato risalente all’età del bronzo medio (1400 a.C.) ed è uno degli abitanti che meglio si conservano all’interno del territorio regionale” – ha spiegsto l’archeologo, Massimo Calosi -. “Si tratta di un sito che è stato indagato a più riprese a partire dagli anni quaranta del Novecento fino all’ultima campagna di scavo che risale al 2003. Grazie a questi scavi si era riusciti un po’ alla volta a capire l’antichità del sito che, all’inizio del Settecento, veniva considerato come un’accampamento di età romana. Dai primi del Novecento gli studiosi hanno invece colto il fatto che il sito potesse essere di un origine più antica risalente all’età del bronzo, intuizione che è stata poi confermata da alcune ricognizioni condotte negli anni Settanta e soprattutto grazie agli scavi condotti nel 1981 dalla loro Soprintendenza Regionale. Le ultime campagne del 2003 hanno consentito di comprendere meglio la costruzione del sistema difensivo e quindi del Terrapieno che circonda l’abitato. Il Terrapieno è stato potenziato almeno due volte a partire dal nucleo originale e ancora oggi si conserva per un’altezza che arriva fino a 4,5 metri, una larghezza di 12-15 metri e un perimetro di circa 700 metri realizzato completamente a mano dalle persone che abitavano la comunità”.