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Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, Assessora Facchini: “In ogni vittima rivediamo tutte noi”, Sindaco De Toni: “La violenza sulle donne è responsabilità collettiva. La felicità non fa differenze di genere.”

“La violenza sulle donne è un problema strutturale, una ferita profonda della nostra società che ci riguarda tutti. La maggior parte delle violenze avviene tra le mura domestiche e nelle relazioni intime o familiari. Ma esiste anche la violenza agita nello spazio pubblico che mina ogni giorno la libertà delle donne e delle ragazze di abitarlo con serenità. Non possiamo restare indifferenti: è una responsabilità collettiva che richiede coraggio, determinazione e azioni concrete.” Con queste parole l’Assessora alle Pari Opportunità, Arianna Facchini, ha aperto oggi la riflessione del Comune di Udine in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne.

Facchini ha voluto mettere in luce non solo le cause profonde del fenomeno, ma anche il modo in cui la società tutta, uomini e donne, può e deve agire per sradicare la violenza di genere. “Io come donna mi riconosco in tutte coloro che hanno subito violenza. Mi viene facile pensare che, al posto loro, potrei esserci io. Per gli uomini non accade lo stesso: è raro che qualcuno si immedesimi in chi fa violenza. Fa parte di un retaggio culturale che va radicalmente cambiato. Noi donne abbiamo tutte una violenza da raccontare – che sia verbale, fisica o psicologica. Questo ci unisce, ma per cambiare le cose occorre il lavoro di tutti, donne e uomini insieme.”

La riflessione tocca ogni aspetto della società, dal divario di genere al linguaggio, dalle responsabilità familiari alla narrazione della violenza. “La violenza di genere si nutre delle disparità di potere e degli stereotipi radicati nella nostra cultura. Serve un intervento strutturale e non episodico, che parta dall’educazione e arrivi alla politica e al welfare, passando per un uso consapevole e inclusivo del linguaggio. Le parole non sono neutre: declinare i ruoli al femminile non è un semplice vezzo ma significa riconoscere il diritto delle donne a essere protagoniste in ogni ambito della società. Le cose esistono solo se abbiamo le parole per pronunciarle.”

Quest’anno, il Comune di Udine ha risposto al 25 novembre con una programmazione ricca e variegata, frutto della collaborazione con associazioni, enti e cittadini. “Abbiamo raccolto un’adesione straordinaria alla nostra chiamata, con eventi che affrontano il tema della violenza da molteplici angolazioni. Questo ci dimostra che la violenza è un fenomeno complesso, che permea ogni aspetto della società, e che richiede risposte altrettanto integrate e articolate”, ha aggiunto Facchini.

Il Sindaco Alberto Felice De Toni dal canto suo ha sottolineato l’impegno delle istituzioni per promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza. “La violenza sulle donne non è un problema delle donne, ma un problema della società intera. È nostro dovere, come amministratori e cittadini, impegnarci per costruire un futuro in cui nessuna donna debba più subire abusi o sentirsi sola. Il cambiamento passa da azioni concrete, come quelle messe in campo dalla nostra giunta che è composta da cinque donne e cinque uomini, ma anche da un’assunzione di responsabilità collettiva. Parlo spesso di felicità pubblica e delle azioni da mettere in campo per raggiungerla. Purtroppo oggi per le donne è più difficile raggiungere questa felicità e dobbiamo tutti fare di più per mettere cittadine e cittadini sullo stesso binario. La felicità, a differenza dell’essere umano, non fa differenze di genere.”

L’Assessora Facchini ha inoltre posto l’accento su un aspetto cruciale: il legame tra violenza e indipendenza economica. “Le donne guadagnano meno non per una differenza di stipendio, ma perché portano sulle spalle il peso maggiore del carico di cura familiare. Questo limita le loro opportunità lavorative e, spesso, le costringe a dipendere economicamente dai partner. L’indipendenza economica è una chiave fondamentale per affermare se stesse e uscire da eventuali situazioni di violenza.”

Un’attenzione particolare è stata dedicata al ruolo dell’educazione affettiva nelle scuole. “I dati di Save The Children ci indicano che anche in Italia troppo spesso gli adolescenti vivono relazioni poco sane, improntate al controllo e alla dipendenza. Dobbiamo insegnare loro il valore del consenso e smantellare la romanticizzazione della gelosia e del possesso. Per farlo è necessario strutturare percorsi stabili nelle scuole a livello istituzionale, non affidare il compito alle singole sensibilità insegnanti. È da qui che parte il cambiamento, ed è un cambiamento che dobbiamo ai giovani e al futuro.”

Il Comune di Udine rinnova il suo impegno nel sostenere le reti di supporto per le donne, potenziare i presidi antiviolenza e promuovere una cultura di parità. “In questa giornata un ringraziamento particolare va a tutti i centri anti violenza, alle associazioni e a tutte le reti di supporto, di donne per le donne, che quotidianamente lavorano per le vittime di violenza”, ha concluso il Sindaco De Toni.

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