VENEZIA : 1° dicembre “Giornata mondiale contro l’AIDS: educazione, prevenzione e inclusione restano gli strumenti più efficaci per fermare l’HIV”
“Il 1° dicembre di ogni anno, il mondo si riunisce per celebrare la Giornata mondiale contro l’AIDS, un’occasione fondamentale per riflettere sui progressi compiuti, sulle sfide ancora da affrontare e per rinnovare l’impegno collettivo nella lotta contro l’HIV. Nonostante i significativi passi avanti nella ricerca scientifica e nelle terapie antiretrovirali, infatti, l’HIV continua a rappresentare una minaccia globale. Secondo i dati più recenti forniti dall’UNAIDS oltre 39 milioni di persone vivono con l’HIV e ogni anno si registrano ancora 1,3 milioni di nuove infezioni. Tra queste, molte colpiscono giovani e popolazioni vulnerabili. Sono infatti oltre 9 milioni i soggetti che non hanno accesso alle cure e ai servizi sanitari adeguati”. Così, il consigliere (Veneta Autonomia), Tomas Piccinini. “In Italia, grazie all’universale accesso alla terapia antiretrovirale e alla disponibilità della profilassi pre-esposizione per le persone ad alto rischio di contrarre l’infezione, oggi rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale, – spiega il consigliere Piccinini – il numero delle nuove infezioni si va riducendo: nel 2022 sono state riportate 1.888 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a 3,2 nuovi casi per 100mila residenti. In altre parti del mondo, però, la situazione non è altrettanto incoraggiante: sempre nel 2022, ogni settimana, si sono infettate 4mila donne di età compresa tra i 15 e i 24 anni, in gran parte nell’Africa Sub-Sahariana. Preoccupanti i dati provenienti dall’Europa dell’Est e dall’Asia Centrale dove si è osservato nel 2021 e nel 2022 un incremento delle nuove diagnosi del 48% e del 32% rispetto ai dati del 2010. Per questa ragione è fondamentale non abbassare la guardia, continuando a sensibilizzare le persone di tutte le età sull’HIV, promuovendo con ogni mezzo la cultura della prevenzione attraverso strumenti efficaci e garantendo l’accesso universale a cure e servizi sanitari senza discriminazioni”. “L’azione si deve dunque articolare e sviluppare su più fronti: innanzitutto è necessario aumentare la consapevolezza, educando la popolazione sui rischi di trasmissione e sulla necessità di fare regolarmente il test dell’HIV. Bisogna poi promuovere la prevenzione, rafforzando i programmi di educazione sessuale e l’accesso alla profilassi pre-esposizione (PrEP). Basilare è poi combattere lo stigma e la discriminazione, sradicando la disinformazione e i pregiudizi che spesso isolano chi vive con l’HIV, cercando di creare un ambiente di solidarietà e inclusione. È infine essenziale garantire l’accesso alle cure in modo universale, sostenendo il diritto di tutti di poter usufruire di farmaci antiretrovirali e di servizi sanitari di qualità. Questa giornata però vuole lanciare anche un messaggio di ottimismo e di speranza, celebrando i risultati raggiunti dalla ricerca e i successi terapeutici ottenuti dalla collaborazione tra comunità scientifica e comunità delle persone che vivono con l’infezione da HIV: oggi, infatti, grazie a questa cooperazione e ai numerosi progressi scientifici, l’HIV non è più una condanna a morte. Con una diagnosi precoce e l’accesso tempestivo alle terapie, chi vive con l’HIV può condurre una vita lunga, sana e produttiva. Questo ci fa ben capire quanto educazione, prevenzione e inclusione restino gli strumenti più efficaci per fermare definitivamente l’HIV, non dimenticando che l’obiettivo primario è e resta quello di ridurre a zero il numero delle nuove infezioni”, conclude Piccinini.