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Anna Cisint – Il senso del Giorno della Memoria nel clima antisemita alimentato dalla sinistra

Dichiarazione di Anna Maria Cisint

“Ciò che impressiona nell’atmosfera dei valori che il Giorno della memoria simboleggia ed evoca, è il clima politico alimentato da coloro che sembrano non comprendere – o che non vogliono vedere – i profondi mutamenti di una stagione culturale che attraversa le nostre società e, in generale, l’Europa e l’Occidente. Lo sterminio degli ebrei, lucidamente pianificato e attuato nei campi di concentramento, portò all’eliminazione di due terzi degli ebrei d’Europa, milioni di persone senza distinzione di età e di ceto sociale; colpì uomini, donne e tanti bambini innocenti, mostrando il volto più brutale di cui l’uomo può essere capace. Ebbene, lo spirito antisemita, emerso nel corteo di sabato a Trieste e in tante altre manifestazioni analoghe di questi giorni, con la riproposizione di slogan come quelli che identificano l’America con il terrorismo come con l’11 Settembre, mostra il radicamento nella sinistra di quelle posizioni che ideologicamente stanno sempre dalla parte opposta alla difesa dei principi e delle basi delle nostre democrazie e della nostra libertà. Valori che, nel sud del mediterraneo, sono incarnati dallo Stato d’Israele, unica nazione democratica, che sin dalla sua esistenza si batte contro l’integralismo islamico che vorrebbe cancellare i suoi abitanti. Nell’avvicinarsi del Giorno della Memoria, l’appoggio alla comunità d’Israele è il riconoscimento di una storia di coraggio e di speranza di un popolo che da sempre combatte per difendere la sua identità, la sua fede e la sua libertà. In un tempo in cui l’identità, la storia e la fede sono spesso considerati un limite quando non addirittura un nemico, dobbiamo avere il coraggio di tutelare questi presupposti che danno profondità alle nostre esistenze e ci aiutano a affrontare le sfide del nostro tempo. Per questo ha ragione la Comunità ebraica di Milano che ha deciso di non partecipare all’incontro con gli studenti organizzato per il Giorno della Memoria dall’Anpi come segno di distinguo da quelle organizzazioni legate alla sinistra che sabato a Trieste e prima ancora a Monfalcone e in tante altre città, utilizzano questa occasione per dare sostegno al terrorismo palestinese simbolo dell’Islam radicale. Tuttavia, è confortante il fatto che sempre di più si stia facendo strada una nuova consapevolezza che rifiuta la sottomissione, prima ancora culturale che materiale, del cosiddetto “politicamente corretto” che è stato praticato dagli ambienti politici e intellettuali della sinistra che per lungo tempo ha inquinato il modo di interpretare la nostra società e che in America si è manifestato con la cultura Woke sonoramente bocciata nelle recenti elezioni. Le comunità occidentali hanno coscienza che il nostro Paese e l’Europa sono diventati una sorta di terra di conquista dell’islamismo radicale che vorrebbe imporre i propri ordinamenti in casa nostra e che rappresenta un fattore di rischio, non solo teorico come dimostrano i tanti episodi di violenza che continuano a ripertesi. Ecco perché nel Giorno della Memoria dobbiamo cogliere il monito della condanna verso tutte le situazioni in cui ancora si manifesta lo spettro dell’antisemitismo e il fanatismo che porta all’uccisione indiscriminata di innocenti, nel rispetto delle tante vittime, degli uomini e delle donne che hanno vissuto il terribile dramma dell’Olocausto. E, nello stesso tempo, non si può più tollerare che i concetti di multiculturalismo, uguaglianza e integrazione siano l’alibi per consentire l’espandersi in larga scala, demograficamente e culturalmente, di ideologie che violano i diritti umani e tendono ad impadronirsi del nostro territorio e delle nostre città”.

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