APPELLO AI SINDACI: «ADOTTATE IL PINOCCHIO DELL’ANMIL»
L’ANMIL ha dato il via ad un progetto e tende la mano ad istituzioni affinché questi abbia gambe per dare ai cittadini un grande messaggio: la sicurezza deve essere una priorità, nel lavoro e nella vita.
«Abbiamo dato allo scultore Elio Daneluzzi – ha spiegato Amedeo Bozzer, nel direttivo nazionale ANMIL e da sempre impegnato sul fronte della sicurezza – il compito di realizzare dei Pinocchi per diffondere la cultura della sicurezza. Abbiamo pensato al burattino uscito dalla penna di Collodi per dire “Non siate dei Pinocchi, non rischiate la propria vita, perché voi non avete un Geppetto che ricostruisce gli arti con la stessa materia di cui sono fatti, una volta che vi “bruciate”, altra metafora ricordando la fiaba, la vita per sempre cambia». L’idea è partita a seguito dei numeri elevati degli incidenti sul lavoro, in particolare, in ambito edile, dove il personale è più esposto a rischi, vuoi per i carichi pendenti, vuoi per gli spostamenti di grandi travi in acciaio, per fare solo alcuni esempi, vuoi per la leggerezza di chi dice: “l’ho sempre fatto e mai è successo nulla”, perché va ricordato che si muore una volta sola.
«Il mio Pinocchio – ha riferito Daneluzzi – realizzato in ceramica vuole essere provocatorio, ma di certo stimola la riflessione, vuole comunicare a tutti che la sicurezza non può essere sottovalutata, abbiamo davanti agli occhi quotidianamente i pericoli causati dalle disattenzioni. Personalmente sono molto sensibile alla problematica, in quanto ho uno zio deceduto sul lavoro, e mio padre ha avuto un’invalidità di lavoro che gli ha accorciato la vita».
Dai maestri Mario Moretti e Mario Zoccolan, Daneluzzi ha appreso i segreti della scultura, ma ogni sua opera è frutto di una sua immaginazione, un pensiero che prende forma attraverso il plasmarsi della materia. In questo caso, si può dire che l’immagine di un mondo senza incidenti sul lavoro, gli fa costruire i Pinocchi, come degli “allert”, degli avvisi di un possibile pericolo.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del discorso di fine anno, ha voluto dedicare un pensiero alle vittime degli incidenti sul lavoro e all’importanza del rispetto della prevenzione della salute dei lavoratori. «L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto, come parola dell’anno, ‘rispetto’. Il rispetto verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità. Il primo passo sulla strada per il dialogo, la collaborazione, la solidarietà, elementi su cui poggia la nostra civiltà. Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora. L’ultima tragedia pochi giorni fa, a Calenzano: cinque persone sono morte. Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali – tutti – si possono e si devono prevenire», ha dichiarato il presidente Mattarella. «Sono le parole di Mattarella a spingerci ad andare avanti, dando messaggi molto forti che possono essere compresi anche dai bambini – ha riferito Fernando Della Ricca, presidente regionale ANMIL – il Pinocchio è il simbolo, ci dice che dobbiamo sempre dire la verità quando parliamo di sicurezza, non possiamo nasconderci, dobbiamo essere trasparenti e soprattutto vigili, perché da un lato dobbiamo batterci perché il mondo dell’imprenditoria adotti le misure di legge, dobbiamo convincere i lavoratori ad adottare i sistemi di sicurezza, credere che i bambini e i ragazzi siano portatori di messaggi di sicurezza se siamo noi dell’ANMIL in primis ad entrare nelle scuole, dimostrando che non dobbiamo essere dei Pinocchi, come lo era il burattino prima di capire di aver sbagliato e che si può e deve scegliere la via giusta, nel nostro caso, la prevenzione». Da qui l’appello ai sindaci dei vari Comuni di adottare il Pinocchio dell’ANMIL come segno di diffusione della cultura della sicurezza. «Chiedo agli amici sindaci – ecco la proposta di Della Ricca e Bozzer – che sempre in questi anni sono stati vicini all’ANMIL di accogliere i nostri Pinocchi e pensare assieme ad una progettualità per portare avanti in tutta la comunità la cultura della sicurezza e della prevenzione, perché desideriamo che ogni uomo e donna possa rincasare dopo una giornata di lavoro».