BERGHINZ: STENDARDI E VESSILLI ISSATI PER IL SALUTO FINALE
Stemmi, stendardi e alabarde hanno dipinto lo scenario istituzionale per l’ultimo saluto al cavaliere e ufficiale Alessandro Berghinz le cui esequie sono state celebrate in Cattedrale a Udine, con tutti gli onori dedicati al delegato del Friuli Venezia Giulia per gli Ordini dinastici della Real Casa di Savoia le cui Cancellerie avevano inviato messaggi di vicinanza subito dopo la notizia della morte improvvisa. A celebrare il rito il monsignor Luciano Nobile assieme, fra gli altri, al cappellano militare don Francesco Millimaci, fraterno amico di Berghinz, i quali hanno ricordato l’impegno profuso nel sociale e nel volontariato.
Attraverso i numerosi incarichi ricoperti negli anni, all’interno di associazioni, gruppi cavallereschi, dinastici e combattentistici, Berghinz era riuscito a portare il suo contributo in vari ordinamenti, come è stato ricordato nei vari interventi: dalle Guardie d’onore alle tombe reali del Pantheon e dall’Ordine del Santo sepolcro di Gerusalemme all’Ordine di San Maurizio e Lazzaro, istituto quest’ultimo che gli conferì il prestigioso titolo di cavalierato; inoltre portò in Friuli, più volte, la famiglia reale e il principe Emanuele Filiberto in occasione di commemorazioni per la pace, convegni e rievocazioni della storia d’Italia.
Il Duomo, divenuto compendio fra storia e fedeltà di impronta militare, gremito da rappresentanti dei vari Ordini, ha visto riunirsi anche esponenti della trascorsa politica di area Dc, dove militò Berghinz fino agli anni Novanta, oltre a numerosi politici in carica afferenti a diversi schieramenti. Alla politica, proseguita soprattutto in campo civico a Udine e a Faedis (dove fu consigliere comunale e dove corse per la carica di primo cittadino), ha unito la missione solidale testimoniata da Croce Rossa, Protezione Civile, Associazione nazionale Carabinieri e Federazione italiana dei combattenti alleati (FIDCA) della sezione di Udine per la cui fondazione Berghinz ha fornito un contributo fondamentale accanto al presidente ed amico Antonello Quattrocchi. Fra le insegne issate in chiesa anche quella del Club Unesco di Udine, di cui Berghinz era socio onorario, ricorda con orgoglio la presidente Renata Capria D’Aronco.
In nome della memoria storica, ecco i vessilli anche dell’Unione nazionale italiana reduci di Russia (UNIRR) di cui Berghinz, cultore e divulgatore dei fatti della II guerra mondiale, ricopriva la carica di vicepresidente: “In questi anni è stato una colonna della Sezione ed un esempio di impegno e disinteressata generosità”, hanno scritto i referenti nella pagina social. “Esempio di fedeltà e servizio, ha onorato per ventidue anni la Sezione Friuli Venezia Giulia con la sua costante partecipazione, il suo elegante entusiasmo votato al servizio”, hanno sottolineato i vertici della luogotenenza dell’Italia settentrionale dell’associazione religiosa Santo Sepolcro di Gerusalemme.
L’attivismo per il prossimo si era sostanziato anche con il diaconato, i servizi resi nelle chiese e nelle case di riposo, oltre ai viaggi accanto ai malati e ai disabili nei luoghi simbolo della fede, come Fatima e Lourdes. Anche questi mondi non potevano mancare al rito, insieme a moltissimi amici di Faedis e Udine, come pure hanno partecipato attivisti di gruppi ambientalisti e animalisti, in nome della radicale passione verso la natura e gli animali – rievocata dalla nipote Irene Giurovich, soprattutto cani e gatti – che ha contraddistinto la sua vita fino all’ultimo battito.