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Confcommercio Federalberghi Udine: «Informeremo i turisti dell’iniziativa della serrata dei pubblici esercizi»

Gli albergatori di Confcommercio Federalberghi e della rete “Udine chiavi in mano” non potranno chiudere le loro attività, ma si dicono «completamente d’accordo» con la decisione dei pubblici esercizi aderenti a Confcommercio di chiudere i locali dalle 18 di lunedì 8 luglio, come atto di protesta e di solidarietà verso i gestori penalizzati dall’ordinanza che vieta la vendita di alcolici da asporto nei locali pubblici a partire dalle 21 (dalle 18 in borgo stazione) e la somministrazione dall’una di notte a Udine.

Sono passate due settimane dall’omicidio di Shimpei Tominaga, imprenditore giapponese che si era da tempo perfettamente integrato in città. I titolari delle strutture ricettive stanno cercando di spiegare ai clienti quanto è accaduto e, proprio in vista di lunedì, spiega il consigliere provinciale di Federalberghi Udine Edoardo Marini, «li informeremo delle motivazioni della serrata che potrà far percepire la città particolarmente mesta, ci premureremo di non far loro patire disservizi per le chiusure, pur riconoscendo le ragioni di pubblici esercizi penalizzati da ordinanza che li fa sentire parte del problema quando invece realizzano il presidio sociale».

I turisti, ovviamente, dovranno essere accolti e serviti anche lunedì sera. «Il primo problema sarà di regalare loro, comunque, la migliore esperienza possibile – dichiara, con Marini, anche la vicepresidente di “Udine chiavi in mano” Giuliana Ganzini –. Ma ciò non toglie che saremo vicini ai colleghi dei pubblici esercizi impegnati in una sofferta chiusura dei locali. E dunque spiegheremo ai turisti di come si tratterà di una giornata particolare, con la categoria che si sta interrogando su come mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza. Uno sforzo di cui beneficeranno proprio le persone che visiteranno una città che non vede l’ora di recuperare la serenità di un tempo».

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