FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA DIREZIONE CASA CIRCONDARIALE, IL COMUNE DI UDINE, IL GARANTE DEI DIRITTI DEI DETENUTI, IL CPIA E L’ASSOCIAZIONE ICARO
Questa mattina in Sala Ajace è stato firmato il protocollo d’intesa tra la Direzione Casa circondariale, il Comune di Udine, il Garante dei diritti dei detenuti, il CPIA e l’Associazione Icaro.
Il documento intende perseguire gli obiettivi dichiarati dal Manifesto Unesco delle biblioteche pubbliche che riconoscono la biblioteca quale servizio disponibile a tutti i cittadini, compresa la popolazione carceraria, sottolineando la necessità di integrare i servizi bibliotecari del territorio istituendo dei servizi dedicati ai detenuti. Lo scopo del servizio è quello di favorire l’accesso delle pubblicazioni delle biblioteche del territorio da parte della popolazione carceraria, ma anche di organizzare e implementare quella dell’Istituto penitenziario. A tal fine, avvalendosi della collaborazione dell’Associazione Icaro e del CPIA si intendono promuovere iniziative culturali rivolte alla popolazione detenuta. La Direzione della Casa Circondariale inoltre, oltre a mettere a disposizione locali, arredi e attrezzature, si impegna a prevedere tra le figure dei lavoranti quella di bibliotecario. A sua volta la Biblioteca si impegna a garantire il prestito dei documenti del proprio patrimonio e a incrementare il patrimonio documentario della Biblioteca carceraria attraverso le donazioni di cui dovesse beneficiare.
La sottoscrizione del presente protocollo integra ulteriori misure di prevenzione e “recupero sociale” promosse dal Comune di Udine attraverso una specifica convenzione siglata con il Tribunale di Udine per l’accoglimento, presso la Biblioteca Civica e i Musei cittadini, di lavoratori di pubblica utilità, “messi alla prova”. Si tratta di una forma di risarcimento alla collettività in base alla quale, su richiesta dell’imputato, il giudice può sospendere il procedimento e disporre la messa alla prova subordinato all’espletamento dì una prestazione di pubblica utilità. Il lavoro di pubblica utilità consiste in una prestazione non retribuita in favore della collettività, nel rispetto delle specifiche professionalità ed attitudini lavorative dell’imputato.