Giornata nazionale delle vittime civili di guerra e dei conflitti nel mondo: 1° febbraio, per dire “Stop alle bombe sui civili” e ricordare chi subisce gli effetti più devastanti nei conflitti armati
Il 1° febbraio, in occasione della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, il Comune di Monfalcone, raccogliendo l’invito dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), ha aderito alle celebrazioni esponendo lo striscione “Stop alle bombe sui civili” sulla facciata del Municipio e organizzando una cerimonia, che si è svolta questa mattina presso il Monumento ai Caduti di via F.lli Rosselli.
La Giornata è un’occasione per ricordare le esperienze vissute dalla popolazione civile nel corso delle guerre passate e per riflettere sull’impatto dei conflitti odierni sui civili di tutto il mondo.
Nel suo discorso, il sindaco Anna Maria Cisint, ha ricordato le 7 mila vittime – soprattutto donne e bambini – e le 11mila 500 persone ferite nel conflitto in Ucraina, nel cuore dell’Europa; i 488 manifestanti morti in Iran, tra cui ben 68 bambini, e le 18mila persone arrestate, di cui 625 studenti; i 46mila civili che hanno perso la vita in Afganistan.
“Oggi celebriamo la giornata di ricordo e di omaggio per le vittime civili dei conflitti – ha proseguito Cisint – ed è doveroso richiamare questa triste contabilità per rimarcare come i drammi che le popolazioni del nostro territorio hanno vissuto nel Novecento, rimangono vivi in tante parti del mondo perché ovunque, dove prevalgono le armi, la popolazione civile è parte anch’essa delle conseguenze più cruente e disastrose.
Giornate come questa servono a onorare i nostri caduti, ma anche a evitare di abituarci all’indifferenza verso i racconti che provengono dalle cronache quotidiane del presente, così come a non disperdere i dolori e i sacrifici subiti dalle nostre genti, che sono le radici della nostra storia; una storia che ha consentito alla nostra città di appartenere alla Patria italiana”.
Il ricordo di Cisint si è poi rivolto a Monfalcone e alle sue vittime civili e militari dei due conflitti mondiali, alle bombe su case, edifici pubblici e Cantiere, che hanno ferito profondamente la città.
“Ecco perché questa giornata di ricordo e omaggio per le vittime dei conflitti assume per Monfalcone un significato speciale e possiamo sentirci maggiormente vicini a coloro che ne subiscono ancora oggi le conseguenze.
Molti connazionali sono presenti nei luoghi ancor oggi travagliati da guerre e conflitti.
Molti nostri giovani mettono a repentaglio la loro vita nelle missioni di pace del nostro esercito, ma anche tanti professionisti lavorano con le nostre imprese che operano in tutto il mondo, anche nei paesi più a rischio.
A loro va la nostra vicinanza.
Per questo, il Comune condivide l’impegno dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, per sensibilizzare le nazioni e gli organismi internazionali al fine di ridurre in modo significativo le sofferenze prodotte dai bombardamenti sui centri abitati e per proibire l’uso delle armi esplosive nelle aree densamente popolate.
Il raggiungimento della pace, tuttavia, deve essere l’obiettivo principale di ogni nostro impegno.
È questo il significato che voglio dare alla cerimonia di quest’anno.” ha concluso Cisint, esprimendo altresì rammarico per l’assenza degli studenti degli istituti scolastici cittadini, invitati dall’Amministrazione a presenziare alla cerimonia.
Alla commemorazione hanno partecipato il Prefetto, Raffaele Ricciardi, l’Assessore Regionale Sebastiano Callari, i rappresentanti dell’ANVCG, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle associazioni d’Arma e della società civile e l’Università della Terza Età, il cui coro ha intonato i brani in accompagnamento alla cerimonia.