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I 50 anni del Confidi commercio di Udine  

Confidi Friuli festeggia i suoi 50 anni. Lo fa anche con una ricostruzione storica contenuta nel libro “Confidi Friuli 50 – Una storia a sostegno del territorio”, in cui si racconta il primo mezzo secolo del Confidi settore commercio di Udine, con le fusioni (un percorso ancora aperto), l’evoluzione delle norme, i diversi presidenti alla guida, la nuova mission, le previsioni sul futuro dell’attività.
Quindici dicembre millenovecentosettantatre. Scritto a macchina, in lettere. Il periodo è quello di un’Italia appiedata causa austerity, l’illuminazione pubblica ridotta del 40%, i distributori di benzina chiusi dalle 12 del sabato a tutto la domenica, i negozi con le serrande abbassate alle 19, il Tg1 che anticipa la sigla dalle 20.30 alle 20. Il luogo è Udine, «in un locale al secondo piano della casa in via Lovaria n.8». Il titolo: Deposito di scrittura privata autenticata. A firmare l’atto è il notaio Mario Bronzin, sede a Buia, iscritto al Collegio Notarile dei Distretti Riuniti di Udine e Tolmezzo. Davanti a lui «il signor dott. Francesco De Colle funzionario», che «mi presenta una scrittura privata originale – scrive Bronzin –, autenticata nelle firme in data 12 dicembre 1973, registrata a Gemona del Friuli il 14 dicembre 1973, avente per oggetto la costituzione di un Consorzio a sensi delle norme del codice civile, portante le firme dei signori Vittorio Marangone, Galdino Francescato, Gherardo Mascherin, Ermes Giacomuzzi, Pietro Miola, Feliciano Santi, Duilio Samassa e Solivano Paiaro».
Imprenditori del settore del commercio. Marangone era il presidente della Camera di commercio di Udine, tedesco di Aubing, classe 1912, genitori emigrati da Santa Maria di Lestizza. Politico socialista, critico d’arte, curava anche la corrispondente rubrica per il Messaggero Veneto e per la Terza Pagina della sede Rai regionale. Francescato era titolare della Casa della Musica di piazza Marconi, fu lui a dar vita agli Amici di Mercatovecchio, realtà pionieristica poi presa a modello da molti altri sodalizi di borgo, che ha saputo tenere vivo il centro storico per decenni, anche con la lotteria di Natale. Giacomuzzi, per oltre 20 anni, gestì Idee Casa in via Cavour. Lui invece fondò l’associazione Il cuore di Udine. Miola, il commerciante di “Miola Confezioni”, uno dei negozi di maggior prestigio e tradizione del commercio udinese, in via Mercatovecchio, sarebbe diventato il presidente del Consorzio dopo la fase transitoria di Marangone alla guida. Presidente e memoria storica. «Ai blocchi di partenza eravamo undici, tutti imprenditori piccoli all’epoca, ma poi cresciuti notevolmente anche grazie al supporto fornito dai Congafi. Molte aziende, infatti, pur essendo dinamiche e competitive, non disponevano di sufficienti garanzie per l’accesso al credito».
Parole che leggiamo nella pubblicazione Consorzio Garanzia Fidi al Commercio, realizzata in occasione del trentennale del 2003. Una grande festa nel Salone del Parlamento del Castello di Udine, con il presidente Giovanni Da Pozzo, l’assessore regionale alle Attività produttive Enrico Bertossi, l’assessore provinciale Lanfranco Sette, il sindaco Sergio Cecotti, il presidente della Camera di commercio Adalberto Valduga. Sono gli anni in cui, in era Illy, si apre il dibattitto sulle fusioni e le assemblee del Congafi Commercio e Industria valutano se trasformarsi in società per azioni o in società cooperativa, come richiesto dalla nuova normativa nazionale.
È l’era moderna. Le fusioni arrivano. Da quella epocale per i comparti dell’industria e del commercio del territorio, che si uniscono nel 2009 con l’accordo dei presidenti delle associazioni di categoria, Da Pozzo, Massimo Paniccia e Adriano Luci, nasce Confidi Friuli, che avrà come presidenti Michele Bortolussi, Enzo Pertoldi e oggi Cristian Vida. Confidi Friuli si unirà poi nel 2018 con Confidi Pordenone, un progetto che porta alla costituzione di un soggetto con attività finanziarie per circa 160 milioni di euro, e dunque inserito nuovamente nell’Albo dei Confidi Vigilati da Banca d’Italia.
Anni in cui Confidi Friuli aggiunge alla sua mission tradizionale, tanto più determinante in era Covid, nuove attività sia sul fronte dei servizi agli associati, sia nell’ambito del microcredito. Ma il futuro è già oggi, con ulteriori prospettive di crescita grazie ad aggregazioni con enti simili.

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