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Inniò: ecco la nuova rassegna di arte e musica nell’estate della Carnia!

CARNIA – C’è una novità nell’estate della Carnia: Inniò, una nuova rassegna di arte e musica nei luoghi di montagna organizzata dall’omonima associazione culturale grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il supporto dei Comuni di Paluzza, Ovaro e Ravascletto e la collaborazione con i Comuni Socchieve e Raveo. Esposizioni, performance e concerti prenderanno il via – dopo i laboratori artistici nelle scuole della Carnia a opera di Francesca Mione e le anteprime realizzate grazie alle collaborazioni con Aeson ed “Estensioni, dentro le letterature di confine” – sabato 29 e domenica 30 luglio ospitati dalla Torre Moscarda di Paluzza (“La Torate”, come viene chiamata dagli abitanti del luogo). La rassegna proseguirà poi per tutto il mese di agosto spostandosi in diversi luoghi della Carnia. «L’unicità di Inniò deriva dal fatto che per questo festival il luogo viene prima dell’evento – ha spiegato Leo Virgili, direttore artistico del festival e presidente dell’associazione – Quasi tutte le location (ex miniere, radure in quota, antiche torri in mezzo al bosco, piccole chiesette raggiungibili solo a piedi…) non hanno mai ospitato eventi artistici ma sono esse stesse un incantevole veicolo di bellezza. Viste le condizioni limite di alcuni di questi luoghi, agli artisti è stato chiesto di partecipare con un grande spirito di adattamento rimodulando spesso le proprie performance per costruire eventi unici cuciti su misura attorno alla cornice in cui vengono proposti».

 

L’IDEA – Il programma di Inniò presenterà opere d’arte realizzate con materiali organici e installazioni luminose inserite nell’ambito naturalistico dei luoghi, spettacoli di musica e danza site-specific con artisti locali e internazionali, proiezioni, escursioni letterarie e laboratori per l’infanzia. L’obiettivo è quello di esplorare, conoscere e valorizzare il patrimonio ambientale e sociale dei luoghi più particolari ed evocativi della Carnia raccontandoli attraverso la cultura e l’arte per riscoprirli da nuove prospettive. Per realizzare il progetto, Inniò ha attivato una rete di relazioni con il territorio attraverso laboratori didattici nelle scuole della Carnia e il coinvolgimento delle comunità (municipalità, realtà culturali e associative). 

Gli eventi sono stati ideati pensando a una dimensione naturale sia per i contenuti che per il pubblico e puntano a inserirsi nel territorio in maniera dolce e sostenibile, sperimentando linguaggi artistici in stretta connessione con i luoghi e rivolgendosi a un pubblico disposto a mettersi in gioco per raggiungerli. Le esperienze immersive e multisensoriali nella natura proposte da Inniò combinano espressioni artistiche e sensibilizzazione ambientale con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza collettiva dell’importanza della conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale della Carnia.

 

TORATE ART – Nelle giornate del 29 e 30 luglio, a partire dalle 12, La Torate e il bosco nei dintorni saranno disseminati di opere artistiche (land art, installazioni visive, acustiche e luminose) create da un numeroso gruppo di artisti che hanno progettato delle opere site-specific che faranno da contorno alle performance artistiche delle due giornate. Gli artisti sono Antonio Della Marina, Devid Strussiat, Mattia Strussiat, Simone Paulin, Michele Trevisan, Stefano Rusin, Predrag Pijunovic, Dora Tubaro, Denis Blarasin, Stefano Bragagnolo, Francesca Mione, Paolo Cantarutti, Claudia Ferigo, I.C. Matiz di Paluzza, I.C. Gortani di Comeglians, Spazio Vivo.  

 

PROGRAMMA DEL 29 LUGLIO – Dalle 17 del 29 luglio, andrà in scena “Ueyvs” spettacolo in cui le onde elettromagnetiche del Theremin, suonato da Leo Virgili, e quelle della luce che filtra attraverso i ruderi di un’antica costruzione – orchestrata da Stefano Bragagnolo – delineeranno paesaggi e melodie a metà strada fra performance e installazione. Dalle 18.30, Margherita Crisetig porterà in scena il graffiante suono urbano del sax che si mimetizzerà nel contesto naturale, per una performance densa di virtuosismo e sensibilità. A seguire, dalle 19.45, è invece in programma il dj set di Mojra B, poi alle 20.30, il Synth electro dub dei baschi Ziztada & Rlantz. A chiudere la giornata, alle 22, Dominic Sambucco si esibirà in “Aganis”, spettacolo in cui la danza estatica delle ninfe acquatiche si farà performance, in cui suoni luci prodotti saranno generati in tempo reale usando acquari colmi d’acqua.

 

PROGRAMMA DEL 30 LUGLIO – “Qualcosa è cambiato”, alle 16, aprirà la giornata del 30 luglio targata Inniò. Questo laboratorio/narrazione per bambini dai 3 ai 6 anni, realizzato da Francesca Mione, utilizzerà gli elementi naturali del bosco. Alle 17, si comincerà invece con la musica di Gerdaki: duo tromba e arpa. Alle 18.30, spazio alla danza contemporanea con “Fioriture Autoritratte” i danzatori della Compagnia Arearea, Irene Ferrara e Marco Pericoli, fioriranno e sfioriranno, a tratti appassiranno solitari e a tratti si ritroveranno a danzare insieme, con i piedi nella terra di un piccolo giardino condiviso. Alle 19.30 ci sarà il dj set, con Ceyatta. Più tardi, alle 20.30 sono previste le “Bizzarrie” afro, cumbia e funk frullate da una sensibilità jazz, situazionismo e ironia. Gran finale tutto da ballare, in Place da Torate con Maistah Aphrica. Alle 22 la due giorni si chiuderà con “La Forma della Luce” di Dora Tubaro, un’installazione interattiva in continuo mutamento. I materiali del boscatorio per giocare a comporre immagini con i materiali del fiume.

 

AGOSTO IN CARNIA CON INNIÒ – Terminata la due giorni ospitata da “La Torate”, la rassegna Inniò si sposterà, il 6 agosto, alla chiesa di San Vigilio di Ovaro, dove alle 18 è in programma il concerto di Dimitri Grechi Espinoza. Il riverbero naturale dato dalla risposta acustica della chiesa sarà l’unico effetto a filtrare il sax dalle orecchie di chi ascolta. 

L’8 agosto, alle 20.30, in località Stalis, a Ravascletto, è invece in programma la proiezione del documentario “Ulderica Fruta Di Mont”. A Salârs sempre a Ravascletto, il 12 agosto, alle 17, spazio alla musica contemporanea con Viel-Boaro Duo. Domenica 13, invece, appuntamento alle 18 all’ex miniera di Cludinico, sempre a Ovaro, dove a esibirsi sarà Arnau Obiols in collaborazione con il festival europeo di arti in lingua minorizzata Suns Europe. Questo percussionista e cantante catalano ha trovato nella fusione dell’arte con la natura il proprio modo di vivere e vedere il mondo. Per chi lo desidera, il concerto sarà preceduto alle 14.30 da una visita guidata all’interno dell’ex-miniera (a pagamento, ingresso consentito dai 7 anni) proposto in collaborazione con l’Albergo Diffuso Zoncolan. Il 19 agosto, ancora alle 10.30, il santuario del monte Castellano, a Raveo, ospiterà “Inside human being_primo studio”, in collaborazione con Vicino/Lontano Mont, che vedrà sullo stesso palco le danzatrici Valentina Saggin (anche ideatrice e coreografa), Irene Ferrara e Angelica Margherita, della Compagnia Arearea. La nuova produzione di Arearea 2023, con il sostegno di MIC – Ministero della Cultura e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è l’ultimo capitolo della trilogia legata al tema del confine/limite; ovvero l’uomo con e contro sé stesso. Lo spettacolo di danza sarà seguito dal concerto del cantante carnico Massimo Silverio che porterà alcuni dei suoi ultimi brani in vista della prossima uscita del suo nuovo album. Ultimo appuntamento in programma sarà invece, il 20 agosto, l’escursione letteraria “La Valle dei Ros”, ispirata al romanzo omonimo (Bottega Errante 2020) di Raffaella Cargnelutti che accompagnerà il cammino assieme alle letture di Paolo Mutti. Partenza alle 09.00 dalla conca di Pani, a Socchieve.

 

L’ASSOCIAZIONE – Inniò (dal friulano: da nessuna parte, dappertutto) è un’associazione nata con l’obiettivo di promuovere la diversità culturale in tutte le sue forme, attraverso la ricerca e la realizzazione di progetti nel campo della cultura, dell’arte e della comunicazione, con una particolare attenzione ai temi dei diritti, delle lingue e delle arti minoritarie. L’associazione è formata da professionisti del settore della cultura e dell’organizzazione di eventi. 

 

LA RASSEGNA INNIÒ – Inniò, nuova rassegna di arte e musica nel bosco è organizzata dall’omonima associazione culturale grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il supporto dei Comuni di Paluzza, Ovaro e Ravascletto e la collaborazione con i Comuni Socchieve e Raveo e con la Proloco Timau-Tischlbong APS. Vanta inoltre la collaborazione di Aeson, Bottega Errante, Suns Europe, Vicino/Lontano Mont, Plasticart Cas*Aupa, Albergo Diffuso Zoncolan Comitato Gianfrancesco da Tolmezzo, Leggimontagna – Cortomontagna.

Per info e prenotazioni al laboratorio “Qualcosa è cambiato” e all’escursione letteraria: info.innio@gmail.com. Per info e prenotazioni alla visita guidata dell’ex-miniera di Cludinico entro giovedì 10 agosto: info@albergodiffusozoncolan.it o 0433 678028. Tutto il programma su https://associazioneinnio.eu/innio-festival/.

 

I luoghi di Inniò

 

La Torate di Paluzza

Nella Valle del But, vicino a Paluzza,  si erge la Torre Moscarda, chiamata anche dagli abitanti del luogo “La Torate”: è un antico baluardo di un complesso sistema difensivo-doganale composto da due torri poste sulle rive opposte del torrente Bût (quella sulla riva destra è stata distrutta nel 1840).
Le due torri sono state costruite qui, perché è il punto dove la valle si restringe e dunque il luogo in cui era più facile sbarrare la strada consolare che portava al Passo di M.te Croce Carnico, importante valico praticato fin dai tempi più antichi.
La Rocca è stata costruita a metà del 1200 ed alta poco più di 10 metri, ha una base quadrata e nei muri si aprono tre finestre e una porta a volta arcuata al primo piano. Una volta raggiunto l’apice, la vista si apre sulla valle e sulle vette circostanti.
Oggi, si può raggiungere la torre attraverso due sentieri uno a est e l’altro a nord, lungo i quali si incontrano diverse opere militari, quali trincee, rifugi e postazioni militari risalenti alla I e alla II Guerra Mondiale.
Più volte rimaneggiata, la Torre nel 1993 è stata oggetto di un sensibile restauro ed è diventata sede di un Museo del Territorio con annesso giardino botanico.

 

La Chiesa di San Vigilio a Ovaro 

La chiesa di San Vigilio, a cui si accede da Ovaro scendendo dall’omonima strada, risale all’XI secolo. La prima menzione risale al 1207, quando si nominò la presenza di un sacerdote incaricato del servizio pastorale. Dalla sua struttura architettonica si nota immediatamente il primo ampliamento, avvenuto nel 1500, e la ricostruzione successiva al terremoto del 1700. L’interno, a navata unica, conserva frammenti di antichi e preziosi affreschi.

 

Stalis e plans di Salârs a Ravascletto

Ravascletto, nel cuore della Carnia, è uno dei principali poli turistici estivi e invernali della Regione, dominato a nord dal Monte Crostis e a sud dal noto Monte Zoncolan e dal Monte Tamai. Il paese, con le sue borgate e frazioni, è annoverato tra i “borghi autentici d’Italia” grazie a splendidi esempi di architettura carnica.

Stalis è tra le borgate che racchiudono tesori di inestimabile valore e che ha mantenuto diverse testimonianze di abitazione tipica. Qui si può inoltre visitare la settecentesca chiesa parrocchiale di San Matteo, dove l’ultimo restauro ha portato alla luce affreschi del XIX secolo e la pavimentazione originaria in pietra. Al suo interno un prezioso trittico raffigurante la Madonna col Bambino, San Rocco e Sebastiano risalente alla metà del ‘500 e affreschi di G. Moro. Il presbiterio è impreziosito da due grandi tele secentesche che raffigurano la Discesa dello Spirito Santo e l’Ultima Cena.

La località “tai Plans” è un luogo magico, una radura immersa nel bosco, che si raggiunge con una rilassante passeggiata tra stradine e sentieri. Questo tracciato è un’alternativa ai sette sentieri di fondovalle, mappati e dotati di segnaletica, che accompagnano alla scoperta delle bellezze di Ravascletto.

 

La ex miniera di Cludinico a Ovaro

Il complesso minerario di Cludinico, nel comune di Ovaro, comprendeva complessivamente 150 km di gallerie. Le attività di estrazione del carbone, iniziate già negli ultimi decenni del ‘700, si sono protratte con fasi alterne fino alla fine degli anni Cinquanta.
L’importanza del giacimento (uno dei più grandi del Friuli Venezia Giulia) attirò manodopera proveniente da tutte le parti d’Italia e Cludinico si trasformò così in un villaggio minerario. Alla fine degli anni Cinquanta, a causa dell’esaurirsi del combustibile e degli alti costi di estrazione e di trasporto, cessarono le attività di estrazione.
Oggi grazie ad un sapiente lavoro di riqualificazione è possibile percorrere per circa 1 km le gallerie dell’ex miniera, accompagnati da una guida. Punto di partenza per le visite è il museo, che ha sede nell’ex magazzino del villaggio minerario. 

 

Santuario della Madonna di Monte Castellano a Raveo

Sorto nel 1619 sul luogo di un’antica chiesetta dedicata alla maternità di Maria, è tramandato come luogo di un’apparizione. Si colloca lungo un antico percorso che portava ai luoghi della fienagione in Valdie, Luvieis e Pani, e come luogo di sosta privilegiato per la preghiera. Il santuario, si connotava come luogo di devozione extralocale in quanto meta di pellegrini attratti dalle vicissitudini miracolose del luogo. Alle spalle della Chiesa si trova l’ex Romitorio di m.te Castellano fondato nel 1686 dai Frati francescani. Il monastero all’epoca, cresciuto per numero di religiosi, fiorì fino alla soppressione dell’Ordine decretata dalla Legge italica del 1810. Oggi di proprietà privata, accessibile solo in occasioni particolari.

 

Conca di Pani (Socchieve – Ampezzo – Raveo) 

Situata su uno splendido altopiano a 900 m s.l.m. di altitudine, Pani rappresenta una località raggiungibile attraversando il comune di Raveo. La Conca di Pani è un luogo incredibile, nascosto e protetto dalle montagne, sopraelevato, come un balcone da dove guardare il panorama circostante.  E’ un vero e proprio gioiello, incastonato tra i territori comunali di Ampezzo, Raveo e Socchieve. Le dolci colline che la compongono morfologicamente sono punteggiate di stavoli, alcuni diroccati.

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