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INSEGNANTE PRECARIO SFIGATO. Il primo dossier-denuncia sulla mala gestione scolastica

L'opera editoriale è firmata da Irene Giurovich, giornalista e insegnante. Prefazione di Diego Fusaro, filosofo e saggista

Precari in un sistema scolastico che non include. Disamorati da un insegnamento bistrattato. Alle prese con i ‘garantiti’ che scaricano le responsabilità sugli ultimi arrivati e con altri colleghi precari che troppo spesso fanno a gara per lavorare di meno. 

Il mondo del precariato nella scuola pubblica italiana è un male storico e cronico. A questa piaga si unisce lo scandalo di pessime gestioni di un delicatissimo ambito che necessita di maggiori tutele: quello del sostegno agli alunni affetti da disabilità. 

Emerge uno spaccato drammatico dal dossier-denuncia, edito da Santelli, Insegnante precario sfigato (113 pagine): l’autrice è la giornalista e docente Irene Giurovich, la prefazione è del filosofo e saggista Diego Fusaro. La copertina è stata ideata dal noto vignettista Mario Improta. 

 

“Ho deciso di dare forma a questo testo – dichiara l’autrice – perché quasi nessuno sa veramente cosa succeda nelle scuole con gli studenti che hanno diritto al sostegno: ho vissuto numerosi anni come docente di sostegno e, ad un certo punto, non ho potuto esimermi dal rendere pubblico ciò che in prima persona avevo visto in svariate realtà scolastiche del nord-est. L’esigenza è nata dalla volontà di non stare più zitta e raccontare la verità ignorata da molti. Quando raccontavo le mie esperienze, tutti restavano scandalizzati e mi spingevano a renderle pubbliche”.

 

Insegnante precario sfigato documenta le anomalie e gli scenari spesso surreali che caratterizzano la gestione didattico-educativa in Italia: vengono dipinte situazioni fra il drammatico e il paradossale in un incastro di episodi che si alternano fra il periodo pre-Covid e l’emergenza pandemica con tutti i risvolti negativi per la classe docente e gli allievi.

 

Scrive nella Prefazione il filosofo e saggista Diego Fusaro: “Il libro di Irene Giurovich che il lettore stringe tra le mani è un impietoso e documentato je accuse contro la scuola e l’insegnamento al tempo della loro precarizzazione neoliberale. Attraverso le pagine che lo compongono, è possibile fare un “viaggio” tra le macerie della scuola, decostruita in modo niente affatto casuale da anni di zelanti politiche di ridefinizioni e di tagli”. 

Si tratta del primo libro che osa affrontare questo intreccio senza censure e senza vittimismo, anche passando attraverso quel periodo oscuro del covid e del post-covid le cui ferite sono ancora aperte. L’obiettivo è che il dossier editoriale arrivi anche piani alti istituzionali e ministeriali affinché si dia corso ad una radicale riforma.

 

Insegnante precario sfigato, titolo volutamente provocatorio che chiama in causa direttamente la labilità e ricattabilità del lavoro e la scarsa considerazione di certi docenti che vengono fatti sentire inadeguati dal sistema, veicola il punto di vista di un insegnante precario che, al pari delle migliaia di precari nel nostro Paese, rappresenta l’emblema dell’umiliato: è colpito dalla piaga dell’instabilità lavorativa pur dovendosi assumere responsabilità enormi (a meno di non voler cadere nel menefreghismo e nel nullafacentismo doloso che anche nella scuola è purtroppo presente).

 

Un diritto, quello del sostegno, certo, sancito dalla legge, per tutelare gli alunni più deboli e gravati da disabilità più o meno gravi. Ma come viene esercitato questo diritto? Chi sono i docenti di sostegno? La loro missione è sempre animata da spirito di servizio a difesa degli alunni certificati e svantaggiati? 

 

Un libro che si rivolge ai cittadini, al mondo della scuola, agli studenti, ai genitori, in generale a quanti sono animati dalla ricerca della verità su una realtà, quella educativa, che interroga anche i decisori politico-istituzionali, i dirigenti, le azienda sanitarie, gli enti locali, le cooperative…

Un testo scomodo analizzabile sotto diversi profili: sociali, sanitari, psicologici, legali, sindacali, assistenziali…

 

Ancora dalla Prefazione di Fusaro: “La precarizzazione del lavoro ha svolto una parte essenziale in questo processo, come abbiamo provato a mostrare in Storia e coscienza del precariato (2018): come anche egregiamente mostra Irene Giurovich, il docente precario è sempre ricattabile, privato della stabilità e dunque anche della capacità di imporsi. La precarizzazione del lavoro rappresenta, sotto questo riguardo, il non plus ultra della decostruzione capitalistica della scuola edell’insegnamento”. 

 

La domanda posta dalla lavagna nella copertina di Improta (“Chi sei?”) trasmette il disorientamento, la spersonalizzazione, la mancanza di certezze e di ruolo in una società che ha perso i suoi fondamenti.

 

Fruibile da ogni lettore, Insegnante precario sfigato bussa alle coscienze di ognuno per restare impresso come forte denuncia e potente monito.

 

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