La baronessa dadaista von Freytag-Loringhoven e le calciatrici della Copa 71 in Messico: le donne protagoniste della terza giornata del Pordenone Docs Fest
La serata è dedicata al conflitto israelo-palestinese, con una storia di odio e amore, lutto e rinascita, che apre uno spiraglio di speranza
Pordenone. Due incredibili, e sconosciute, storie al femminile arrivano sul grande schermo di Cinemazero, in anteprima nazionale, nella terza giornata del Pordenone Docs Fest. Le Voci del Documentario, venerdì 12 aprile. Alle 16 Alreadymade di Barbara Visser indaga sull’assurda storia di “Fountain”, l’orinatoio trasformato nell’opera più influente nella storia dell’arte moderna. Secondo alcuni, l’idea sarebbe stata dell’artista dadaista baronessa Elsa von Freytag-Loringhoven e non di Marcel Duchamp. Interviene la regista Barbara Visser, artista visiva e cineasta.
Alle 17:45 Copa 71 è un documentario imperdibile per gli appassionati di calcio e chiunque ami le grandi storie di sport. Rievoca con straordinarie immagini d’epoca uno dei più grandi eventi rimossi dalla storia sportiva, il primo, “ufficioso”, torneo mondiale di calcio femminile in Messico nel 1971, a cui partecipò anche l’Italia. Sarà presente la calciatrice Elena Schiavo, originaria di Cormons, una delle protagoniste del film, vincitrice di quattro scudetti e due Coppe Italia, capitana della nazionale italiana dell’epoca. Accanto a lei, interviene Dario Saltari, caporedattore di Ultimo Uomo e voce del podcast di sport e geopolitica “Trame”. L’evento è in collaborazione con Fandago, CineAgenzia, Ultimo Uomo e Voce Donna.
La serata, alle 21, è dedicata al conflitto israelo-palestinese, con un messaggio di speranza, nonostante tutto. Mourning in Lod della regista israeliana Hilla Medalia è un’immersione nel microcosmo di Lod/Lydd, una delle cinque città “miste” abitate da israeliani e palestinesi, a cinquanta chilometri a ovest di Gerusalemme. Il documentario narra una vicenda reale che lega indissolubilmente e per sempre – in un dono d’amore e di futuro – le famiglie delle due parti in causa, dimostrando che le scelte individuali possono ancora avere un peso. Un cittadino arabo, viene assassinato con un colpo d’arma da fuoco da un colono israeliano. Diventa un martire per i palestinesi e in suo nome scoppiano sanguinosi conflitti in strada. Durante uno scontro a fuoco Yehoshua, israeliano, viene colpito da una pallottola: la reazione della sua famiglia, sofferta e sorprendente, supera i confini di qualsiasi conflitto per offrire la possibilità di una nuova vita a Randa, una donna araba cristiana. Intervengono la produttrice Rotem Heyman e Simonetta Gola, responsabile comunicazione di Emergency. A completare il programma di anteprime nazionali, alle 14:30, In the Shadow of Light è un viaggio emozionale nell’oscurità della campagna cilena dove si produce l’energia elettrica che illumina la parte più ricca del Paese.
Per la retrospettiva Franco Basaglia ha cento anni, alle 16 ci sarà la proiezione di Nessuno o tutti: Matti da slegare, film del 1976 di Silvano Agosti, Marco Bellocchio, Stefano Rulli e Sandro Petraglia. Intervengono il regista Agosti e gli psichiatri Giuseppe “Peppe” Dell’Acqua, dell’Associazione Forum Salute Mentale Trieste, e Angelo Righetti, pordenonese.
Uno sguardo originale e disperato sulla Russia di Putin: alle 17:30 How to Save a Dead Friend di Marusya Syroechkovskaya racconta la “Federazione della depressione”, dove molti adolescenti pensano al suicidio. Il film è la sintesi di una generazione perduta, un commovente ritratto-testamento lungo dodici anni che diventa il messaggio scioccante di un popolo messo a tacere. La regista, che sarà a presente a Cinemazero, si svela nel film: anche lei sperimenta ogni giorno la stessa attrazione verso un epilogo tragico, ma si impegna per considerare un’alternativa. Il film sarà poi distribuito nelle sale italiane da Zalab e Pordenone Docs Fest.
Anche quest’anno, con la sezione “Italian Doc, Future!” il festival dà spazio a documentari nazionali che, a qualche tempo dalla loro prima proiezione, meritano di continuare a vedere il buio della sala. Alle 10 verrà presentato Agàpe, un saggio sull’amore, raccontato da chi è prigioniero ai confini dell’Europa. Un tentativo di mutare chiave di lettura del fenomeno migratorio, con la speranza mai utopica di cambiare anche le istituzioni. Intervengono una delle registe, Velania A. Mesay, giornalista freelance italo etiope, e Tomi Mellina Bares, aiuto regista e operatore cinematografico. A seguire Olmo Parenti torna a Pordenone con Real People, sul salvataggio di 114 persone migranti disperse nel Mediterraneo e la loro permanenza nei successivi dieci giorni a bordo della nave Ocean Viking, in attesa di poter sbarcare in Europa. L’evento è in collaborazione con Scuola Fatoma.
“Italian Doc, Future!” vuol riportare l’attenzione non solo degli spettatori, ma anche degli addetti alla filiera, dagli esercenti, ai programmatori di festival e distributori, sul documentario italiano. E in questo senso vanno anche altri due appuntamenti di venerdì 12 aprile. Alle 10 in Mediateca NIU-DOC Nuove idee per documentari è un progetto di Pordenone Docs Fest con CNA Cinema Audiovisivo FVG, in collaborazione con Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia. Alle 15 al cinema il Panel Industry Documentari italiani all’estero (e documentari internazionali in Italia) passerà in rassegna le possibilità distributive tra festival e sala.
La terza, ricchissima giornata del festival, vede alle 10 a Cinemazero la masterclass del regista, sceneggiatore, montatore, autore, poeta, saggista Silvano Agosti, Per un cinema di poesia. A seguire, la proiezione del suo D’amore si vive, uno dei più bei film sull’amore mai realizzati: una ricerca sulla tenerezza, la sensualità e l’amore. E ancora, alle 15, in Mediateca, si terrà il workshop RI-narrare i film di famiglia con Nicoletta Traversa e Giuseppe Ferrari, fondatori di RI-PRESE memory keepers, archivio veneziano di film di famiglia. Appassionati di epifanie visive e di immaginari serendipici, dal 2013 progettano e realizzano forme di valorizzazione di materiali audiovisivi d’archivio, come mostre, installazioni, film, performance, eventi, concerti, pubblicazioni, nella convinzione che queste pratiche siano in grado di sollecitare nuove narrazioni del contemporaneo e si possano considerare come una vera e propria forma di ecologia della visione.
L’aperitivo al Bistrot Marconi alle 19:30 sarà accompagnato dal jazz elettrico di Rob Daz, alla tromba, elettronica: Con Miles e oltre Paesaggi sonori futuribili.
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